Avere una bocca sana giova alla salute e in particolare a quella del cuore. Lo ricorda la Societa’ Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), sottolineando come prevenire la parodontite, infiammazione gengivale grave che colpisce circa 8 milioni di italiani, riduca significativamente il pericolo per cuore e vasi. Lavare i denti almeno due volte al giorno abbassa la probabilita’ di aritmie e insufficienza cardiaca del 10% mentre la terapia non chirurgica della parodontite, riducendo la quantita’ di batteri presenti, diminuisce anche del 30% i principali fattori di rischio cardiovascolare per almeno 6 mesi. Prevenire l’infiammazione gengivale con un’adeguata igiene orale, inoltre, puo’ essere importante anche per proteggersi da COVID-19: i batteri orali responsabili della parodontite possono infatti aggravare infezioni polmonari o facilitare la colonizzazione delle vie aeree da parte di agenti infettivi come il Coronavirus.
“Questi dati confermano che la salute della bocca si riverbera sullo stato di salute in generale e in particolare su quello cardiovascolare, con forti legami tra malattie del cavo orale e patologie sistemiche che vanno dal diabete all’artrite reumatoide e dall’ipertensione arteriosa fino all’Alzheimer. Per questo e’ importante evitare fattori di rischio, adottando stili di vita sani e una buona igiene orale, con visite periodiche dal dentista“, osserva Luca Landi, presidente SIdP. “Lavare i denti almeno due volte al giorno, meglio se tre, riduce il rischio di aritmie, infarto miocardico ed episodi cardiaci acuti – aggiunge Landi –; chi avendo la parodontite si sottopone a terapia non chirurgica per ridurre la quantita’ di batteri patogeni presenti nelle tasche parodontali riduce anche il numero di batteri virulenti nel sangue che contribuirebbero alla formazione degli ateromi e quindi al restringimento delle arterie. La terapia parodontale porta anche a una riduzione della proteina C reattiva, del fibrinogeno e di colesterolo LDL ossidato, ulteriori elementi coinvolti in un incremento dell’infiammazione dei vasi sanguigni e della probabilita’ di comparsa di aterosclerosi. Tutti questi fattori di rischio cardiovascolare si abbassano di circa il 30% per almeno 6 mesi dopo la terapia parodontale: se il risultato viene mantenuto con un buon controllo della placca batterica attraverso sedute di igiene periodiche e’ possibile mettere al sicuro la salute del cuore ancora piu’ a lungo”.
Tutto questo e’ ancora piu’ importante oggi, durante la pandemia di COVID-19: diversi studi clinici hanno riportato un’associazione tra malattie cardiovascolari e COVID-19, dimostrando che i pazienti con pregresse patologie cardiache e ipertensione hanno piu’ spesso la necessita’ di essere ricoverati in terapia intensiva in caso di contagio da SARS-CoV-2, che a sua volta puo’ peggiorare le patologie cardiovascolari. “Anche lo stato di salute orale puo’ avere un impatto sul decorso del COVID-19, infatti i batteri patogeni che risiedono nella bocca possono aggravare le infezioni polmonari o facilitare la colonizzazione delle vie aeree da parte di batteri e virus patogeni – aggiunge Francesco Cairo Vicepresidente SIdP –. Per questo oggi piu’ che mai e’ essenziale prendersi cura della salute della bocca e del cuore, assieme: le malattie cardiovascolari condividono con la parodontite numerosi fattori di rischio, combattere e prevenire le une ha ripercussioni positive sull’altra e viceversa. Parodontite e patologie cardiovascolari condividono perfino gli stessi fattori genetici: in un’area specifica sul cromosoma 9 infatti sono state notate espressioni multiple collegate tra loro nonche’ al diabete di tipo 2 e al morbo di Alzheimer. Tuttavia, quel che piu’ conta per ridurre il rischio di malattie gengivali e cardiache e’ un adeguato stile di vita: molti degli elementi che concorrono ad aumentare il pericolo per cuore e vasi dipendono da stili di vita modificabili come consumo di alcol, fumo, sedentarieta’, scorretta alimentazione, tutti fattori con un impatto negativo anche sulla salute orale“.