Salute: il lockdown ha peggiorato la qualità del sonno degli italiani

"I risultati preliminari mostrano una sostanziale crescita dei disturbi associati al sonno in Italia in quel periodo. Infatti, gli italiani che riferiscono di avere un sonno insufficiente sono aumentati del 22% e coloro che dichiarano un sonno di qualità insoddisfacente sono più che raddoppiati (+128%)"
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Tre italiani su 10 dormono troppo poco e uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. Non solo: i disturbi del sonno in Italia appaiono in crescita e risultano più frequenti tra gli anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore. E’ la fotografia che emerge da uno studio condotto nel 2019 e appena pubblicato su ‘Scientific Reports’ da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), l’Università Bocconi e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l’Istituto Doxa.

Dallo studio anche una curiosità: le coppie sposate dormono meglio. Nei mesi di febbraio e marzo 2019, un campione rappresentativo della popolazione italiana (3.120 persone di 15 anni o più) è stato intervistato sulla quantità e qualità del proprio sonno tramite un questionario. Nello studio, si definisce sonno insufficiente un sonno di durata uguale o inferiore alle 6 ore. Il sonno insoddisfacente è, invece, quello giudicato qualitativamente basso o molto basso dagli intervistati. Ebbene, la media delle ore di sonno è di circa 7 per notte, ma il 30% degli intervistati dorme un numero insufficiente di ore.

La percentuale di quanti hanno valutato il proprio sonno come insoddisfacente è del 14%. Fra questi, le donne sono più degli uomini, mentre non esiste una differenza di genere per quanto riguarda la quantità di sonno. All’aumentare dell’età, inoltre, aumenta sia l’insufficienza che l’insoddisfazione del sonno.

“È inoltre presente – dichiara Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – un importante gradiente socioeconomico del sonno: un basso livello di istruzione e un basso reddito sono associati a maggiori problemi di sonno. Chi fuma, infine, dorme più spesso un numero insufficiente di ore sia rispetto a chi non ha mai fumato, sia rispetto a chi ha smesso di fumare”.

“Le relazioni più interessanti si sono osservate entrando nelle case delle famiglie italiane – dichiara Simone Ghislandi, dell’Università Bocconi di Milano – Oltre all’attesa associazione fra matrimonio e sonno, confermata dal fatto che le coppie sposate dormono meglio, lo studio mostra un’inattesa relazione inversa fra il vivere con figli minori di 14 anni e avere problemi di sonno”.

“Se confrontati con studi simili condotti in passato in Italia – dichiara Silvano Gallus, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri di Milano – i risultati ci forniscono il quadro di una tendenza crescente dei disturbi del sonno in Italia. Inoltre, la quantità e qualità del sonno sono state indagate anche in un altro progetto, lo studio Lost in Italy, volto a valutare l’impatto del lockdown per l’emergenza Covid sugli stili di vita degli italiani. I risultati preliminari mostrano una sostanziale crescita dei disturbi associati al sonno in Italia in quel periodo. Infatti, gli italiani che riferiscono di avere un sonno insufficiente sono aumentati del 22% e coloro che dichiarano un sonno di qualità insoddisfacente sono più che raddoppiati (+128%)”. 

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