“Abbiamo gia’ avuto turisti spaziali negli scorsi decenni e credo che ne avremo ancora nel futuro, data la disponibilita’ delle agenzie spaziali a ospitare astronauti non di carriera. Non e’ fantascienza, e’ una realta’ in divenire. Se restiamo sintonizzati su questi canali, vedremo questa idea diventare sempre piu’ attuale“. Lo ha detto l’astronauta dell’ESA, Luca Parmitano, durante la maratona di (fanta)scienza online “Mondofuturo” nell’ambito di Trieste Science+Fiction Festival.
AstroLuca si e’ raccontato ripercorrendo i passi in avanti compiuti dalla scienza e parlando anche del “sogno di questo astronauta di andare sulla Luna“. Nei nostri programmi, ha spiegato, “la stazione spaziale internazionale resta un obiettivo indispensabile. Per quanto riguarda gli equipaggi che voleranno sulla Luna, fortunatamente oggi all’interno dei corpi astronautici c’e’ una grandissima apertura verso la differenziazione. Questo si riflettera’ sulla partecipazione alle spedizioni futuro“. Al momento, ha poi ricordato, “abbiamo due progetti paralleli: il primo ci vede impegnati come Agenzia spaziale europea nella costruzione di un habitat intorno alla Luna che servira’ per ingenerare una possibilita’ di esplorazione continua sulla superficie lunare. Il secondo, piu’ ambizioso, e’ portare sulla superficie della Luna astronauti per periodi di tempo di esplorazione piu’ lunghi”. E poi c’e’ un “terzo progetto ancora piu’ ambizioso: tutte le agenzie spaziali internazionali guardano a Marte come un obiettivo“. Una volonta’ che “si esplica con progetti“.
Un occhio poi al nostro pianeta visto dallo Spazio: “C’e’ un’accelerazione nei cambiamenti climatici – ha osservato AstroLuca – che non siamo stati in grado di prevedere o annullare. L’idea di allontanarsi da combustibili fossili verso sorgenti di energia rinnovabili e’ urgente”. “Non abbiamo ancora un piano B ne’ un pianeta B. L’idea che si possa trasformare un pianeta per renderlo vivibile alla nostra specie e’ al momento fantascientifica. Mi auguro che in un futuro molto lontano saremo in grado di farlo, ma al momento credo indispensabile” restare “con i piedi ben piantati per terra quando si tratta di gestione dell’ambiente“. Infine l’emergenza covid: “La mia esperienza – ha concluso – mi chiede di credere non in maniera passiva, ma attiva alle scienze, alla comunicazione di chi ha dedicato la vita allo studio di questi virus. E’ importante dare il proprio contributo pensando che il bene della comunita’ e’ piu’ importante del bene individuale”.