Maltempo Piemonte: più di 18mila utenze senza energia, Val d’Ossola spaccata in due

Situazione viaria ancora molto difficile in Val d'Ossola, letteralmente spaccata in due; gravemente compromesse le infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione nella zona del Verbano Cusio Ossola
MeteoWeb

La forte ondata di maltempo che ha interessato il Nord-Ovest, provocando l’esondazione di corsi d’acqua e smottamenti, ha causato danni alle linee elettriche, sia aeree che interrate, e l’allagamento di cabine di distribuzione di energia. E-Distribuzione, alle 17, ha fatto sapere che i clienti senza energia nel Vco erano 4.900; 6.500 in provincia di Cuneo; 4.200 in provincia di Vercelli; 3100 in provincia di Biella. Entro la tarda serata si prevede la normalizzazione del servizio. E-Distribuzione ha messo in campo una task force costituita da circa 200 persone, tra tecnici e operativi, e da circa 100 mezzi speciali, gia’ al lavoro dalla scorsa notte.

Situazione viaria ancora molto difficile in Val d’Ossola che e’ letteralmente spaccata in due. Le strade statali e provinciali che collegano Domodossola con la Bassa Ossola sono per lo piu’ allagate. Impossibile raggiungere Pallanzeno da Villadossola. Passando da Beura non si puo’ proseguire oltre Vogogna. E anche la strada che da Pieve Vergonte va a Megolo e’ chiusa. Il Toce e i ruscelli minori hanno invaso gran parte delle strade. Anche la superstrada ossolana di fondovalle e’ chiusa per permettere di togliere le centinaia di piante che si sono abbattute sulle carreggiate. Al momento non ci sono certezze sulle tempistiche per un’eventuale riapertura. Fino a un’ora fa chi aveva necessita’ di raggiungere l’alta Ossola veniva deviato sulla Centovalli, doveva raggiungere il confine e risalire in Valle Vigezzo addirittura passando dal Canton Ticino. Fortunatamente poco fa e’ stata riaperta la strada della Val Cannobina, che collega il Lago Maggiore con la Valle Vigezzo, e questo ha consentito di dare una alternativa praticabile, sebbene lunga e di non facile percorrenza.

Il catastrofico evento che ha interessato tutto il Piemonte, ha gravemente compromesso le infrastrutture di acquedotto, fognatura e depurazione nella zona del Verbano Cusio Ossola gestite da Acqua Novara.VCO S.p.a. In particolare nei Comuni di Pieve Vergonte, Baveno, Ornavasso, Gignese, Gravellona Toce, Mergozzo, Valstrona ed Omegna le infrastrutture sono state pesantemente danneggiate. Lo comunica il presidente della societa’ Emanuele Terzoli. “Le squadre reperibili di Acqua Novara.VCO -precisa- hanno operato gia’ dalla scorsa notte per mantenere monitorata la situazione. L’ attivita’ di ripristino e di verifica e’ tuttora in corso e proseguira’ sino al rientro alla normalita'”.

Il maltempo ha colpito e pesantemente danneggiato due luoghi simbolici del Biellese. Il primo e’ la Fondazione Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, il celebre artista italiano che ha stabilito la sua base in una area industriale dismessa. Nella notte sono state evacuate le camere degli studenti di Accademia Unidee, grazie al pronto intervento della Protezione Civile. Meno di due ore dopo la piena ha colpito lo spazio Hydro e tutta la sala espositiva dietro la reception, nello spigolo a valle dell’edificio. Questa porzione di fabbricato era una aggiunta tardiva rispetto al corpo ottocentesco dell’ex Lanificio Trombetta, che e’ rimasto del tutto integro. In via precauzionale, tuttavia, gli spazi del Lanificio rimarranno chiusi fino a verifica statica. Tutti gli altri spazi della Fondazione, da Novacivitas al coworking alla sede del Terzo Paradiso, sono pienamente fruibili. “In questa calamita’ – scrivono in una nota stampa il presidente e il direttore di Cittadellarte, Michelangelo Pistoletto e Paolo Naldini – sentiamo vicina la citta’, dal Sindaco al vice che ha vissuto con noi alcune ore drammatiche, agli encomiabili volontari della Protezione Civile e ai tanti amici di associazioni e imprese che in queste ore ci stanno contattando. I torrenti del Biellese, nella storia, hanno in altre occasioni dato prova della loro indomabile forza ma non possiamo non percepire questo come un segnale che la natura ci vuole dare”. La piena del torrente Cervo ha invece fatto crollare un simbolo storico della Valle, il Ponte della Coda a Piedicavallo, distrutto dalla potenza dell’acqua e delle piogge. Il ponte e’ un manufatto di epoca romano, molto amato dai biellesi e punto di partenza di itinerari escursionistici sulle alture della zona.

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