Gino Sorbillo, titolare della storica pizzeria di Napoli, è intervenuto nella trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Sul nuovo dpcm e le chiusure alle 18 per i ristoranti – “Sono rassegnato, preoccupato e dispiaciuto –ha affermato Sorbillo-. Siamo messi in ginocchio, siamo fermi, ci dobbiamo salvare da soli a quanto pare. Noi della ristorazione siamo praticamente bloccati. Noi dopo una certa ora non possiamo fare l’asporto, mentre il cliente può andare a prendersi la pizza surgelata al supermercato a qualsiasi ora. Se si ferma una pizzeria si ferma tutta la filiera, noi non lavoriamo con i prodotti surgelati. Si frena il freschissimo e il surgelato può andare avanti. Non sappiamo neanche per quante persone ogni giorno dobbiamo preparare le cose, a fine giornata, alle 18 dobbiamo buttare tutto. Non siamo degli improvvisati, non contaminiamo le persone. Abbiamo dimostrato in questi mesi di saper rispettare le regole, non ci sono stati casi nella ristorazione, non possiamo essere considerati gli untori. Questa chiusura alle 18 sembra una presa in giro. Facevano prima a dirci di chiudere alle 15. E’ inutile dirci state aperti fino alle 18, la gente alle 15 ha finito di pranzare, chi è che va a cenare alle 17? E dovrebbero mangiare pure di fretta. In questa situazione dovremo mandare a casa tanti dipendenti. Avevamo 27-28 dipendenti, ora ne abbiamo una dozzina, tra poco non so quanti saranno. In giro c’è una desolazione, una paura diffusa, si è bloccato tutto. Più si è grandi ed organizzati e più il problema è grosso”.