Scienza: vasi sanguigni elettronici per le arterie danneggiate

I vasi sanguigni "ingegnerizzati" che stimolano questo processo hanno meno probabilità di provocare coaguli di sangue
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Si tratta di vasi sanguigni elettronici, realizzati con una combinazione di metallo e plastica, che potrebbero sostituire le arterie danneggiate dalle malattie cardiovascolari. A metterli a punto e’ stato Xingyu Jiang della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, in Cina, e il suo team di ricerca in uno studio pubblicato sulla rivista Matter. In particolare, i ricercatori hanno creato un vaso artificiale stampando uno strato di inchiostro metallico liquido , contenente gallio e indio, su una membrana polimerica flessibile e biodegradabile.

Il metallo liquido funziona come un elettrodo. Hanno poi arrotolato il polimero in un cilindro per creare un vaso sanguigno artificiale largo circa 2 millimetri. I ricercatori hanno dimostrato in laboratorio che l’invio di impulsi elettrici all’elettrodo stimola le cellule endoteliali, che rivestono l’interno dei vasi sanguigni, a raccogliersi e proliferare all’interno del vaso artificiale. I vasi sanguigni “ingegnerizzati” che stimolano questo processo hanno meno probabilita’ di provocare coaguli di sangue.

Il vaso artificiale potrebbe anche essere reso piu’ permeabile applicando un campo elettrico – un processo noto come elettroporazione – che gli consente di fornire farmaci alle cellule vicine. Nello studio i ricercatori sono stati in grado di utilizzare l’elettroporazione per fornire una proteina verde fluorescente alle cellule dei vasi sanguigni che circondano il vaso artificiale. Inoltre, per testare il funzionamento dei vasi sanguigni elettronici nel corpo umano, sono stati impiantati in sei conigli neozelandesi, sostituendo le loro due arterie carotidi che forniscono sangue al cervello e al viso. Due conigli sono stati usati come controlli.

I ricercatori hanno monitorato i vasi artificiali per tre mesi e hanno scoperto che durante questo periodo hanno consentito un flusso sanguigno sufficiente al cervello e al viso e non hanno prodotto una risposta infiammatoria. Utilizzando l’angiografia, una tecnica a raggi X che visualizza il flusso di sangue all’interno dei vasi, il team ha scoperto che i vasi artificiali funzionavano cosi’ come le arterie carotidi naturali, senza alcun segno di restringimento del diametro.

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