Gli effetti del maltempo che ha colpito lo scorso fine settimana il Nord Italia e la Francia sono ben visibili nelle immagini acquisite dal satellite Sentinel 2 di Copernicus EU: nelle immagini che ritraggono Francia e Liguria sono nettamente distinguibili i sedimenti trasportati dalle alluvioni, mentre nelle foto successive è ritratto il “prima e dopo” dell’alluvione in Piemonte.
In entrambi i casi le immagini sono state acquisite il 28 settembre e il 3 ottobre.
Sentinel-2 fornisce immagini ottiche ad alta risoluzione per servizi di monitoraggio del territorio. Fornisce, ad esempio, immagini relative a vegetazione, copertura idrica e del suolo, vie navigabili interne e aree costiere, ma fornisce anche informazioni per i servizi di emergenza.
I satelliti gemelli Sentinel-2 A e Sentinel-2 B sono stati lanciati rispettivamente il 22 giugno 2015 e il 7 marzo 2017.
Tra il 2 e il 3 ottobre 2020 il Piemonte è stato interessato da precipitazioni eccezionali per intensità che hanno interessato l’intera regione, con particolare insistenza nelle zone dell’alta val Tanaro, biellese, vercellese e nel verbano. La fase di maltempo – ha spiegato Arpa regionale in un report – ha avuto nella giornata del 2 ottobre le precipitazioni più intense, in particolare sul settore settentrionale della regione e al confine con la Liguria nell’alta val Tanaro. Durante la giornata del 3 ottobre le precipitazioni hanno ulteriormente coinvolto il verbano con valori puntuali significativi.
I valori registrati rappresentano a livello di stazione più del 50% della precipitazione media annuale; a livello del bacino del Po chiuso a Ponte Becca (PV), ovvero prendendo in considerazione tutto il bacino idrografico con Ticino Svizzero e Valle D’Aosta il contributo totale sui 4 giorni, circa 150 mm, rappresenta oltre il 15% circa della precipitazione totale annua.
Le intense precipitazioni hanno generato sui corsi d’acqua del reticolo principale e secondario della ragione, onde di piena che, nei bacini del Toce e del Sesia, hanno superato i livelli di riferimento storici della piena dell’ottobre 2000 e sull’Alto Tanaro quelli del novembre 2016. In generale gli incrementi di livello sono stati repentini e, anche nelle sezioni di chiusura di bacini estesi, il colmo si è raggiunto in 12 ore.
Nel bacino del Toce, sono stati superati i livelli di pericolo lungo tutta l’asta principale che, a Candoglia, ha raggiunto i 9,34 m superando il precedente record del 2000 di 9,16 m.
Il fiume Sesia, da monte a valle, ha raggiunto livelli mai registrati da quando esistono le stazioni automatiche. La piena è risultata abbondantemente superiore sia a quella del 2000 che del 1993 ed ha avuto una magnitudo paragonabile alla maggiore piena storica degli ultimi 100 anni verificatasi nel 1968.
Nei settori meridionali, in particolare nell’Alto Tanaro, si sono avuti incrementi molto repentini e significativi sia lungo l’asta principale del Tanaro che sul reticolo secondario. In particolare agli idrometri di Ponte di Nava e Garessio sono stati superati i valori storici del 2016, rispettivamente 5,32m e 5,93 m contro 4,67m e 5,19m del 2016. Anche il reticolo secondario ha fatto registrare valori di livello eccezionali, in particolare il Torrente Vermenagna e il Corsaglia.