Space Weather, il Sole minuto per minuto: Swelto rivela tutti i dettagli delle condizioni “meteo” intorno al nostro pianeta

Dietro alle pagine di Swelto c’è un’intera suite di strumenti, di tecnici e di ricercatori
MeteoWeb

Il nuovo ciclo solare – il venticinquesimo – è già iniziato, raggiungerà l’apice di attività attorno al luglio 2025, e la comunità dei fisici solari è pronta a registrarne in modo puntuale le intemperanze, se non addirittura a prevederle. Agli strumenti già esistenti se ne è aggiunto da poco uno interamente “made in Italy” – anzi, “made in Inaf”: lo hanno realizzato all’Osservatorio astrofisico dell’Inaf di Torino, si chiama Swelto (acronimo, appunto, di Space Weather Lab in Turin Observatory) ed è un sito già accessibile a chiunque all’indirizzo swelto.oato.inaf.it.
Mostra lo stato in tempo reale dell’atmosfera della nostra stella, la velocità del vento solare, la situazione dello spazio interplanetario, i disturbi nella ionosfera: tutto ciò che può servire per farsi una rapida idea delle condizioni “meteo” nello spazio attorno al nostro pianeta.

Chiamarlo “sito” – spiega Marco Malaspina su Media INAF – è riduttivo: dietro alle pagine di Swelto c’è un’intera suite di strumenti, di tecnici e di ricercatori. Non a caso il responsabile scientifico del progetto, il fisico solare Alessandro Bemporad, dell’Inaf di Torino, preferisce definirlo anzitutto “un laboratorio per lo sviluppo e il test di nuovi tool per la diagnostica dei plasmi solari e interplanetari, la previsione del tempo di arrivo dei disturbi di origine solare a Terra e del loro possibile impatto“. Un progetto che ha fra i suoi obiettivi quello di poter contribuire alla nascente rete nazionale per la meteorologia spaziale ed eventualmente fornire servizi che possano entrare a far parte dello Esa Space Weather Service. Per chi lo apre nel proprio browser è anzitutto un bel sito d’informazione, ordinato e colorato.

Nel campo della space weather l’Europa è un po’ indietro rispetto agli Usa, e in Europa l’Italia non è certo tra le nazioni in stato più avanzato di sviluppo. Ma in Italia abbiamo un mare enorme di competenze, sia a livello scientifico che tecnologico, che devono solo essere “incanalate” e coordinate nella stessa direzione, per produrre dei risultati competitivi anche con agenzie come la Noaa. Il sito di Swelto è al livello attuale un dimostratore di quello che è possibile fare già adesso solo con alcune delle forze e delle competenze disponibili in Inaf, ad esempio. Ma già com’è ora offre comunque una ricostruzione dello stato attuale del plasma nello spazio interplanetario, la cosiddetta spirale di Parker, che è effettivamente “alternativa” – perché ottenuta con ipotesi e metodologie diverse – rispetto a quella fornita dalla Noaa col modello Wsa-Enlil che, come i fisici solari ben sanno, ha dei significativi disaccordi rispetto a quanto effettivamente poi misurato dalle sonde in situ,” spiega a Media INAF Bemporad. “Swelto inoltre è una sorta di think tank, ossia un contenitore di nuove idee, uno spazio in cui possiamo sviluppare e testare nuove diagnostiche per le future applicazioni di space weather. C’è molto lavoro da fare per essere realmente competitivi con chi è davanti a noi, e questo sforzo ha bisogno di essere materialmente supportato per dare i suoi frutti“.

Al livello attuale di sviluppo, il progetto si rivolge prima di tutto a tutti coloro che sono interessati a contattarci per collaborazioni su questi argomenti: la space weather è una tematica estremamente vasta, e nessuno può pensare di fare qualcosa di realmente utile da solo, ma ognuno con le sue competenze può fare un pezzetto, e questo è un assaggio di quello che possiamo fare a Torino. Sicuramente, il progetto – che è arrivato al livello attuale solo grazie al supporto dell’Inaf di Torino – è rivolto a tutte quelle istituzioni (Inaf, Asi, Miur, Esa, Erc…) che possano anche supportarlo. Inoltre, il portale è una vetrina per tutti gli studenti interessati a fare presso di noi dottorati, tesi di laurea e stage per l’alternanza scuola-lavoro su queste tematiche, come già è avvenuto e sta avvenendo adesso“.


Per saperne di più:

  • Leggi la nota tecnica “SWELTO – Space WEather Laboratory in Turin Observatory”, di A. Bemporad, L. Abbo, D. Barghini, C. Benna, R. Biondo, D. Bonino, G. Capobianco, F. Carella, A. Cora, S. Fineschi, F. Frassati, D. Gardiol, S. Giordano, A. Liberatore, S. Mancuso, A. Mignone, S. Rasetti, F. Reale, A. Riva, F. Salvati, R. Susino, A. Volpicelli e L. Zangrilli
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