L’Italia si prepara alla Luna. È stato siglato oggi il primo Accordo multilaterale di cooperazione internazionale del Programma lunare Artemis, che prevede l’invio della prima donna e il prossimo uomo sul nostro satellite nel 2024 per poi puntare all’esplorazione umana di Marte. In una cerimonia da remoto, come la situazione attuale dettata dal coronavirus richiede, l’Accordo è stato firmato tra la Nasa ed i Paesi partner tra cui l’Italia rappresentata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro. L’accordo, informa l’Agenzia Spaziale Italiana, ” ha stabilito una serie di principi guida che dovranno essere rispettati nel corso dell’esplorazione spaziale, per garantire la sicurezza e un comportamento responsabile”.
Gli Artemis Accords, “mettono in atto e implementano i principi stabiliti nel Trattato delle Nazioni Unite sullo spazio extra-atmosferico (Ost) del 1967, che guidano le attività dei Paesi nell’esplorazione e nell’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico”. Le partnership internazionali, spiega l’Asi, giocheranno un ruolo chiave nel raggiungimento di tali obiettivi, puntando ad acquisire una presenza sostenibile e stabile sulla superficie della Luna entro la fine di questo decennio.
”Sono particolarmente felice di poter firmare, per conto dell’Italia, gli Artemis Accords. Una firma storica perché apre un nuovo, entusiasmante capitolo nell’esplorazione spaziale, dopo 50 anni dal primo sbarco sulla Luna. Questo documento permetterà a noi e alle generazioni future un’esplorazione pacifica, sicura e sostenibile dello spazio con il fine di migliorare la vita sulla Terra” ha commentato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro durante la firma degli Artemis Accord stipulati con la Nasa, nella persona dell’amministratore Jim Bridenstine, e altri 6 Paesi (Australia, Canada, Giappone, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito). Gli accordi, relativi al ritorno dell’uomo sulla Luna, fanno seguito all’intesa bilaterale tra Italia e Stati Uniti siglata il 25 settembre e definiscono nel dettaglio i principi e gli obiettivi della missione.
“L’Italia – ha proseguito Fraccaro – ha costruito in circa 50 anni una solida e concreta collaborazione internazionale nel settore dell’esplorazione dello spazio. Con la firma di oggi ratifichiamo il comune impegno per il ritorno della presenza umana sulla Luna, stavolta in maniera stabile, ma anche per andare oltre, verso Marte. Grazie all’esperienza e alle tecnologie della nostra industria vogliamo fare la nostra parte perché tutto questo avvenga nel più breve tempo possibile”.
Per il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, “la firma odierna degli Artemis Accords da parte di un primo gruppo di paesi, tra cui l’Italia, rappresentata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro, è il prossimo logico passo nel percorso per tornare sulla Luna per restare”.
“Sottoscrivendo gli Artemis Accords, il Governo italiano aderisce a una serie di principi che accomunano paesi diversi a una visione condivisa e sostenibile per proiettare la presenza pacifica dell’umanità nello spazio. L’Agenzia Spaziale Italiana, insieme alla Nasa e alle altre agenzie partecipanti, è pronta adesso ad attuare gli accordi necessari per il successo delle attività previste dal programma Artemis” ha aggiunto il presidente dell’Asi. Firmando gli Artemis Accords, l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine ha evidenziato che “Artemis sarà il programma internazionale di esplorazione spaziale umana più ampio e diversificato della storia, e gli accordi di Artemis sono il veicolo che costituirà questa singolare coalizione globale”.
“Con la firma di oggi, ci uniamo ai nostri partner per esplorare la Luna e stabiliamo principi vitali che creeranno un futuro sicuro, pacifico e prospero nello spazio per il godimento di tutta l’umanità” ha aggiunto Bridenstine. Nello specifico, gli accordi su Artemis sottolineano gli scopi pacifici della missione, riguardono la trasparenza, l’interoperabilià e l’assistenza nell’emergenza, riguardano la registrazione degli oggetti lanciati nello spazio, il rilascio dei dati scientifici, la protezione del patrimonio dello spazio extra-atmosferico, le risorse spaziali, la prevenzione di conflitti, la gestione dei detriti orbitali. Il contributo italiano al Programma Artemis, che sarà dettagliato con dei successivi Accordi Attuativi tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la Nasa, riguarderà la fornitura di moduli abitativi per l’equipaggio e la fornitura di servizi di telecomunicazione.