Una spezia per curare il diabete: è vero che la cannella può abbassare la glicemia alta?

E' vero che una spezia particolare, la cannella, è in grado di abbassare la glicemia alta? Può curare il diabete? Gli esperti ISS fanno chiarezza
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La cannella, una spezia derivata dalla corteccia dell’omonima pianta, è da alcuni considerata dotata di proprietà benefiche, presumibilmente in virtù di alcuni antiossidanti di cui è particolarmente ricca.
L’uso di questa spezia come integratore alimentare ha origini molto antiche nella medicina cinese ed in quella tradizionale.

Tutt’oggi ne viene talvolta consigliato l’uso in caso di problemi gastrointestinali, contro le infezioni batteriche e, soprattutto, per regolare la glicemia nei pazienti diabetici.

Gli esperti di ISSalute, sito sviluppato e gestito dall’Istituto Superiore di Sanità, fanno chiarezza in merito: “Contrariamente a quanto sembravano indicare gli studi preliminari di qualche anno fa (1), studi recenti, effettuati su un numero maggiore di persone, hanno fornito risultati contrastanti in merito all’effetto dell’assunzione della cannella sui livelli di glucosio nel sangue (glicemia)(2, 3, 4, 5, 6). Inoltre, manca completamente l’indicazione sulle dosi e la durata della somministrazione affinché l’assunzione della spezia risulti efficace. Al momento, quindi, non esiste una solida base scientifica a supporto dell’uso sistematico di preparati a base di cannella per curare il diabete. Tale malattia, quindi, va trattata con terapie consolidate, secondo le indicazioni del medico curante.

1. Khan A, Safdar M, Ali Khan MM, Khattak KN, Anderson RA. Cinnamon improves glucose and lipids of people with type 2 diabetes. Diabetes Care. 2003; 26(12): 3215-8

2. Baker WL, Gutierrez-Williams G, White CM, Kluger J, Coleman CI. Effect of cinnamon on glucose control and lipid parameters. Diabetes Care. 2008; 31(1): 41-3

3. Davis PA, Yokoyama W. Cinnamon intake lowers fasting blood glucose: meta-analysis. [Sintesi] Journal of Medicinal Food. 2011; 14(9): 884-9

4. Allen RW, Schwartzman E, Baker WL, Coleman CI, Phung OJ. Cinnamon use in type 2 diabetes: an updated systematic review and meta-analysis. Annals of Family Medicine. 2013; 11(5): 452-9

5. Ranasinghe P, Jayawardana R, Galappaththy P, Constantine GR, de Vas GN, Katulanda P. Efficacy and safety of “true” cinnamon (Cinnamomum zeylanicum) as a pharmaceutical agent in diabetes: a systematic review and meta-analysis. Diabetic Medicine. 2012; 29(12): 1480–92

6. Talaei B, Amouzegar A, Sahranavard S, Hedayati M, Mirmiran P, Azizi F. Effects of cinnamon consumption on glycemic indicators, advanced glycation end products, and antioxidant status in type 2 diabetic patients. Nutrients. 2017; 9(9): 991

Cos’è l’iperglicemia?

La glicemia alta, o iperglicemia, è un termine medico utilizzato per definire la presenza di elevati livelli di zucchero (glucosio) nel sangue rispetto ai valori normali, compresi tra i 70 e i 100 milligrammi/decilitro dopo 8 ore di digiuno.
L’iperglicemia è una condizione comune nelle persone con diabete e può, occasionalmente, essere presente anche in persone non diabetiche che hanno avuto un ictus o da un attacco cardiaco.

Iperglicemia: quando la glicemia alta diventa pericolosa

L’iperglicemia – spiega in un approfondimento l’Istituto Superiore di Sanità – può diventare pericolosa se la quantità di glucosio nel sangue è molto elevata o resta alta per lunghi periodi.

In questi casi possono comparire complicanze pericolose per la vita, quali:

  • chetoacidosi diabetica, una condizione grave in cui le cellule, non essendo in grado di usare il glucosio, utilizzano i depositi di grasso e il muscolo come fonte alternativa di energia. Questo porta a un accumulo di corpi chetonici acidi nel sangue, che può causare vomito, disidratazione, perdita di coscienza e persino la morte
  • coma iperosmolare, una condizione di grave disidratazione dovuta all’eliminazione del glucosio in eccesso

La presenza costante di elevati livelli di glicemia causa importanti complicanze a carico di cuore, vasi sanguigni, reni, occhio e nervi.

Se si verificano regolarmente episodi di iperglicemia, è importante rivolgersi al proprio medico o al team diabetologico. Potrebbe essere necessario modificare lo stile di vita o la terapia per mantenere la glicemia vicina a valori normali.

Iperglicemia: i sintomi della glicemia alta

I sintomi causati dall’iperglicemia si possono sviluppare nel corso di settimane o addirittura giorni, come avviene nel caso del diabete di tipo 1, oppure essere generici e aspecifici, come avviene nel caso del diabete di tipo 2.

I sintomi dell’iperglicemia– spiega l’ISS – sono:

  • necessità di bere frequentemente
  • secchezza della bocca e della gola
  • visione offuscata
  • sensazione di stanchezza
  • necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte
  • perdita di peso inspiegabile
  • infezioni ripetute, come infezioni della vescica (cistite) e infezioni cutanee
  • mal di testa

Iperglicemia: le cause della glicemia alta

La causa principale dell’iperglicemia è senza dubbio il diabete – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – tanto da essere considerata un indicatore della presenza della malattia.
I fattori che possono causare un aumento del livello di zucchero nel sangue nelle persone con diabete in terapia, includono:

  • stress
  • una malattia, anche un semplice raffreddore
  • mangiare troppo (o non seguire il piano di alimentazione consigliato)
  • scarso esercizio fisico
  • disidratazione
  • saltare una dose del farmaco per il diabete, o assumerne una dose sbagliata
  • dose eccessiva di farmaci per aumentare la glicemia (in caso di un episodio di ipoglicemia)
  • assunzione di farmaci steroidei

Episodi occasionali di iperglicemia possono verificarsi anche nei bambini e nei giovani adulti durante il picco di crescita.

Vi sono, anche se più rare, altre malattie e condizioni che possono causare l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue:

  • acromegalia, sindrome clinica dovuta a elevati livelli circolanti di ormone della crescita o growth hormone (GH)
  • stress acuto (in risposta ad un forte trauma, come ad esempio a seguito di un infarto o un ictus)
  • malattie renali a lungo termine
  • sindrome di Cushing
  • farmaci, tra cui: corticosteroidi, antidepressivi triciclici, diuretici, adrenalina, estrogeni (pillola anticoncezionale e terapia ormonale sostitutiva[TOS]), litio, fenitoina (Dilantin), aspirina
  • eccessiva assunzione di cibo
  • ipertiroidismo
  • cancro del pancreas
  • pancreatite
  • infezioni o infiammazioni

Iperglicemia: come abbassare la glicemia alta

Le persone con diabete, se manifestano i sintomi tipici dell’iperglicemia, devono seguire i consigli del team diabetologico presso cui sono in cura per ridurre i livelli di glucosio nel sangue, consiglia l’ISS. Le raccomandazioni del team diabetologico includono:

  • modificare la dieta, ad esempio evitare i cibi che aumentano i livelli di glucosio nel sangue, come torte o bevande zuccherate
  • bere molti liquidi che non contengano zucchero, ciò può aiutare a ripristinare il giusto livello di idratazione, se disidratati
  • praticare esercizio fisico regolare, svolgere un’attività fisica di moderata intensità come, ad esempio, camminare veloce può ridurre i livelli glicemici e facilitare la perdita di peso
  • modificare il dosaggio di insulina sotto la supervisione del team diabetologico

Si potrebbe anche ricevere il suggerimento di controllare più frequentemente la glicemia o di misurare la presenza di chetoni (associati a chetoacidosi diabetica) nel sangue o nelle urine.

Fino a quando la glicemia non è di nuovo sotto controllo, si consiglia di fare attenzione alla manifestazione di ulteriori sintomi che potrebbero rappresentare il segnale di una malattia più grave.

Quando rivolgersi al medico

L’ISS consiglia di rivolgersi immediatamente al medico se sono riscontrati livelli elevati di glucosio nel sangue e/o si manifestano i seguenti sintomi:

  • sensazione di stanchezza
  • mal di stomaco
  • difficoltà respiratorie
  • segni di disidratazione, come mal di testa, pelle secca e un debole e rapido battito cardiaco
  • difficoltà a rimanere svegli

Questi sintomi potrebbero essere il segno di una iperglicemia severa fino alla chetoacidosi diabetica o alla iperglicemia iperosmolare (vedi sopra) che richiedono un immediato ricovero in ospedale per essere curate.

Come prevenire l’iperglicemia

Ci sono modi semplici per ridurre il rischio di iperglicemia grave o prolungata:

  • prestare attenzione all’alimentazione: bisogna essere consapevoli che gli spuntini, i cibi zuccherati o i carboidrati possono influire sulla glicemia
  • attenersi al piano terapeutico: è importante prendere i farmaci per il diabete secondo le indicazioni del team diabetologico
  • essere il più attivi possibile: praticare esercizio fisico regolare può aiutare a controllare la glicemia ma è importante consultare il proprio medico di famiglia, o il team diabetologico, se si stanno assumendo farmaci per il diabete perché potrebbe essere necessario modificare la terapia per mantenere la glicemia costante
  • consultare il team diabetologico in caso di comparsa di altre malattie: il team diabetologico può fornire alcune indicazioni che consentono di mantenere la glicemia sotto controllo durante una malattia
  • monitorare la glicemia: il team diabetologico può consigliare l’uso di un misuratore di glicemia (glucometro) per controllare i livelli di glucosio nel sangue a casa e poter intervenire rapidamente in caso di variazioni glicemiche

Prevenire gli episodi di iperglicemia e mantenere i livelli di glucosio nel sangue il più possibile vicini ai valori normali è possibile mantenendo uno stile di vita corretto, in particolare, segnala l’ISS:

  • seguire una dieta povera di zuccheri e ricca di sostanze vegetali (frutta e verdura)
  • praticare regolarmente una moderata attività fisica
  • tenere sotto controllo il peso corporeo
  • verificare i livelli di zucchero nel sangue

Nelle persone a rischio è necessario un costante monitoraggio della glicemia abbinato a una dieta ipoglicemica (povera di zuccheri).

Iperglicemia: conseguenze e complicanze della glicemia alta

L’iperglicemia non curata può determinare la comparsa di altri importanti problemi di salute e causare complicanze anche a lungo termine (croniche) che includono:

  • malattie cardiovascolari
  • danni al sistema nervoso (neuropatie)
  • danni ai reni (nefropatia diabetica) o insufficienza renale
  • danni alla retina (retinopatia diabetica) che possono portare alla cecità
  • cataratta
  • problemi ai piedi che possono portare a ulcerazioni e, in casi gravi, anche all’amputazione
  • problemi alle ossa
  • infezioni di vario tipo

Inoltre, livelli di glucosio nel sangue molto elevati per periodi prolungati possono causare complicanze gravi come la chetoacidosi diabetica. Si tratta di una condizione grave in cui le cellule, non essendo in grado di utilizzare il glucosio, utilizzano i depositi di grasso e il muscolo come fonte alternativa di energia provocando un accumulo di corpi chetonici acidi nel sangue che può causare vomito, disidratazione, perdita di coscienza e persino la morte.

Iperglicemia: come tenere sotto controllo la glicemia alta

Per evitare episodi di iperglicemia e mantenere una buona qualità della vita è fondamentale tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue ed effettuare periodicamente tutti i controlli che il medico indicherà.
Per mantenere entro valori normali la glicemia è importante seguire alcune semplici regole:

  • mangiare in modo sano ed equilibrato
  • non eccedere nelle quantità di cibo
  • evitare cibi e bevande zuccherate
  • praticare regolarmente attività fisica
  • tenere sotto controllo il peso
  • limitare il consumo di bevande alcoliche
  • smettere di fumare

Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

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