Lo stretto di Magellano compie 500 anni: una delle rotte più inesplorate del pianeta

"La scoperta di questo passaggio è stato ciò che ha permesso per la prima volta di circumnavigare la terra, evento importantissimo per la storia dell'umanità"
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Il 1 novembre segna il 500° anniversario dell’impresa navale di Magellano che la compagnia Australis seguendo le sue orme replica navigando attraverso la Patagonia cileno-argentina. La stagione 2021/2022 permetterà ad Australis di riprendere le celebrazioni di questo storico anniversario con gli eventi musicali e le conferenze che erano in programma per quest’anno, e che sono state sospese.

Il 1 novembre 1520, la spedizione guidata da Fernando Magellano e Sebastian Elcano, cominciò ad esplorare il canale che all’inizio fu battezzato come lo Stretto di “Todos Los Santos” (Tutti i Santi), dedicato all’omonima festa che si celebra appunto il primo di novembre, scoprendo quello che oggi è conosciuto come lo Stretto di Magellano. “La scoperta di questo passaggio è stato ciò che ha permesso per la prima volta di circumnavigare la terra, evento importantissimo non solo per il mondo della navigazione ma anche per la storia dell’umanità“, sottolinea il Responsabile Europa e Asia di Australis, Frederic Guillemard.

A causa della pandemia”, commenta Guillemard, “molte delle attività commemorative sono state cancellate, ma per la stagione 2021/2022 si prevede di poter riprendere con i concerti di musica rinascimentale che avevamo già annunciato, così come le presentazioni a bordo e i racconti sulla storia di questo incredibile viaggio“. Australis naviga attraverso le acque di Capo Horn, il Canale di Beagle e lo Stretto di Magellano dal 1990 attraverso l’area più vergine della Patagonia cilena e argentina, ed è l’unica e sola compagnia a percorrere questa rotta.

Con le nostre navi, Stella e Ventus, puoi raggiungere luoghi impenetrabili e disabitati, ed esplorarli come fecero Magellano ed Elcano durante il loro viaggio”. Guillemard aggiunge che “quest’area è oggi una riserva della biosfera dell’Unesco. Magellano è stato il primo a scoprire questo labirinto unico di 560 chilometri tra l’oceano Atlantico e Pacifico, un corridoio naturale che continua ad alimentare lo spirito di avventura dei viaggiatori ed evoca un’epopea in uno dei luoghi più inesplorati dall’uomo e dalla scienza. Ancora oggi, infatti, non si conosce molto della flora e della fauna sottomarina di questo territorio, da qui la nostra collaborazione con gli scienziati della zona.”

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