“Stiamo osservando, per ora non è un maremoto enorme, è iniziato piano ma è un fenomeno che dura molte ore e che può provocare onde o correnti che poi acquistano forte velocità. Le correnti hanno invaso il porto di Smirne in Turchia“: lo ha spiegato all’ANSA il sismologo INGV Alessandro Amato in merito al terremoto verificatosi alle 12:51 italiane nel Mar Egeo, che prodotto uno tsunami.
L’allerta è stata diramata in Grecia e Turchia 8 minuti dopo il sisma, di magnitudo 7.0, dal Centro di allerta tsunami dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
“Si è trattato di un sisma molto forte, che ha provocato parecchi danni anche a Smirne. Ancora non conosciamo il numero delle vittime. Sicuramente ci saranno delle scosse successive di assestamento“, ha aggiunto Carlo Doglioni, presidente INGV.
La zona del terremoto “è molto sismica sia sulla costa che in mare, perché ci sono parecchie faglie attive“, ha precisato Amato. Dalle immagini che “ci arrivano possiamo vedere la gente nel porto di Smirne che rimane a guardare e fare foto, sottovalutando la possibile pericolosità di un maremoto. Anche se piccole al momento, le onde o le correnti possono arrivare a un metro e oltre, diventando molto veloci e lunghe, come un fiume in piena che trascina via“.