Tra la Valle Umbra e la Valle Tiberina si trova Gualdo Cattaneo, un borgo nel cuore dell’Umbria conteso a lungo dalle città di Spoleto e Foligno che oggi offre ai turisti la possibilità di visitare il suo castello e spostarsi tra percorsi culturali ed enogastronomici d’eccellenza.
Il borgo di Gualdo Cattaneo
A lungo la posizione strategica della cittadina di Gualdo Cattaneo fu contesa dalle città di Spoleto e Foligno poiché si trovava in un crocevia di interessi commerciali sul Tevere e nella possibilità di controllare il territorio circostante.
Le alterne vicende di dominazione che caratterizzarono il borgo si esaurirono quando, nel 1439, lo stesso passo nelle mani pontificie. Alla fine del secolo Papa Alessandro Borgia lo cedette all’amministrazione di Foligno che provvide subito alla fortificazione con la costruzione della Rocca che ancora oggi è possibile ammirare.
La Parrocchiale, la chiesa più significativa del borgo, fu rifatta nell’800 ed è possibile apprezzarne la facciata ornata da piccole sculture appartenenti al precedente edificio e l’elegante cripta del XIII secolo che si trova al suo interno.
La chiesa di Sant’Andrea, poi, è una delle più antiche della cittadina, tanto che la documentazione delle fonti riporta che già nel Duecento corrispondesse le decime.
La struttura esterna è realizzata in conci di arenaria e si trova in buono stato di conservazione, essa
si colloca in una posizione panoramica e isolata a ridosso della cerchia muraria, in uno spazio in cui elementi come scale e scalette, viottoli e orti pensili incorniciano la struttura riproducendo quella che doveva essere l’
urbanistica al tempo della costruzione.
La strada del Sagrantino tra le sue soste prevede anche quella a Gualdo Cattaneo e consente non solo di attraversare questo borgo carico di poesia e di storia, ma anche la possibilità di assaporare i vini provenienti dalle cantine storiche.
Qui i vignaioli, infatti, hanno scelto di vinificare tenendo in considerazione le caratteristiche della gastronomia locale come la porchetta preparata nel forno a legna, ma anche il cicotto, piatto a base di maiale le cui origini risalgono al Cinquecento.
Il Castello di Gualdo Cattaneo
La cittadina fu munita di castello di confine su un colle tra i torrenti Attone e Puglia.
Entro il perimetro murato con torri si apre la centrale Pazza Umberto I nella quale emerge il possente mastio della fortezza costruita alla fine del 1500 su progetto di Francesco di Bartolomeo di Pietrasanta. La Rocca nel corso del tempo non ha subito interventi di rilievo e oggi conserva immutato il suo aspetto originario.
Il fortilizio ha la forma di un triangolo equilatero e ad ogni vertice corrisponde una torre angolare, la più alta di queste ha un’altezza di 20 metri e una base di 80 metri dalla quale domina l’intero borgo. Ognuna delle torri, inoltre, è connessa alle altre tramite un sistema di cunicoli sotterranei che percorrono la fortezza.
Il castello costituisce un vero e proprio complesso difensivo costituito da costruzioni fortificate di vario tipo che si estendono in tutto il territorio, andando a costituire uno dei tanti musei a cielo aperto della nostra penisola.
Gualdo Cattaneo, infatti, oltre a custodire dentro le sue mura quattrocentesche innumerevoli testimonianze dei secoli passati, faceva e tuttora fa parte di un sistema di castelli che costituisce un itinerario che si snoda per oltre 50 km e tocca ben 9 castelli.