È stata sospesa la riunione tra le Regioni, l’Anci, l’Upi, i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia. A quanto si apprende, i governatori ora si riuniranno per valutare la bozza di DPCM che il Governo ha presentato durante l’incontro. Ecco alcuni punti della bozza:
Nelle regioni che verranno indicate ad alto rischio “sono sospese le attivita’ dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attivita’ di confezionamento che di trasporto, nonche’ fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze“. Le disposizioni del decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020 e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020.
Stop anche alle attivita’ dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all’articolo 1 ter. “Sono sospese le attivita’ commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attivita’ di vendita di generi alimentari”. Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attivita’ di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22) e le attivita’ sportive. Resta invece consentita l’attivita’ motoria “in prossimita’ della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attivita’ sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”. Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.
Come verranno chiamate le tre fasce per le aree piu’ a rischio? “Direi che si potrebbe dividere per gravita’ e rischio. Io le chiamerei basso, moderato e alto. Ad essi poi si possono associare dei colori, come in ospedale“. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Secondo i media le regioni piu’ a rischio sono Piemonte, Lombardia e Calabria. Lei le conferma? “Aspettiamo gli ultimi dati”. E con i dati precedenti quali sono le regioni che rischiano di diventare zone rosse? “Qualunque cosa affermo poi si dira’ che Sileri ha gia’ indicato quali siano – ha spiegato Sileri a Un Giorno da Pecora –, posso dire che ci sono delle regioni che hanno avuto degli incrementi superiori ad altre. La Lombardia, ad esempio, ha avuto un incremento quotidiano imponente, cosi’ come il Piemonte”.
SU REGIONI ‘ROSSE’ ELENCO AGGIORNATO OGNI SETTIMANA
La decisione sull’assegnazione a una determinata regione del grado di rischio “alto” per coronavirus verrà stabilita con ordinanza del ministro della Salute, adottata sentiti i presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei dati epidemiologici secondo quanto stabilito nel documento di “Prevenzione e risposta a Covid19; evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno invernale”, condiviso dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome l’8 ottobre 2020 nonché sulla base del decreto del ministro della salute 30 aprile 2020, sentito il Cts sui dati monitorati. Lo si legge in una bozza del DPCM con le nuove misure per contrastare la diffusione del Coronavirus, allo studio del Governo, di cui Public Policy ha preso visione.
La bozza prevede che il ministro Roberto Speranza debba verificare “con frequenza almeno settimanale il permanere dei presupposti” per l’assegnazione di rischio “alto” a regioni o parti di essere e provveda “con ordinanza all’aggiornamento del relativo elenco” di Regioni con rischio alto. “Le ordinanze – viene specificato – sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni”. La bozza stabilisce anche che “con ordinanza adottata dal ministro della Salute d’intesa con il presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale ed in ragione del rischio epidemiologico accertato, l’esenzione dall’applicazione di una o più” delle restrizioni stabilite per le zone ad alto rischio, o zone rosse.
STOP CROCIERE NAVI BANDIERA ITALIANA
“Al fine di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, e fermo restando il completamento delle crociere in atto entro l’8 novembre 2020, dalla data di adozione del presente DPCM sono sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Sino al completo sbarco dei passeggeri e dei marittimi impiegati nei servizi in parola, le imprese armatoriali sono obbligate al rispetto delle prescrizioni di cui all’articolo 8 e delle linee guida di cui all’allegato 17 del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020“, si legge ancora nella bozza.
SMART WORKING AI MASSIMI LIVELLI
Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale: e’ quanto prevede la bozza dell’ultimo Dpcm. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi e’ impegnato nell’emergenza) dovranno assicurare “le percentuali piu’ elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialita’ organizzative e con la qualita’ e l’effettivita’ del servizio erogato” e “con le modalita’ stabilite da uno o piu’ decreti del Ministro della pubblica amministrazione”. Sara’ compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working. La bozza di Dpcm contiene anche la “forte raccomandazione” dell’utilizzo della modalita’ di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.
ELEMENTARI E MEDIE IN PRESENZA, DAD PER SUPERIORI
“L’attivita’ didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di eta’ inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilita’ incompatibili con l’uso della mascherina“. per le scuole secondarie la didattica integrata sara’ del 100 per cento.
IN ZONE ROSSE STOP ANCHE MOBILITÀ INTERNA REGIONI
“È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori” che saranno considerati zona rossa, ovvero ad alto rischio contagio, “così come all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. “Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita“, precisa il DPCM. “È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
COVID, BOZZA DPCM: SOSPESI CONCORSI PUBBLICI
Sospeso lo svolgimento dei concorsi. In base al documento non ancora definitivo, preso in visione da Public Policy, saranno sospese le prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni. Esclusi dallo stop i casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica o, ancora, in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto. Esclusi anche i concorsi per il personale sanitario, compresi, se richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile.
SCUOLA PRIMARIA ED INFANZIA IN PRESENZA, DIDATTICA A DISTANZA AL 100 PER CENTO IN SUPERIORI
L’attivita’ didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di eta’ inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilita’ incompatibili con l’uso della mascherina. Lo si legge in una bozza del nuovo dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) per contrastare la diffusione del Covid-19. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge nel documento – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attivita’ didattica, in modo che il 100 per cento delle attivita’ sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata.
Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sara’ in vigore la didattica a distanza. Lo prevede la bozza del Dpcm che il premier firmera’ nelle prossime ore. “Ferma la possibilita’ di svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia…e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attivita’ scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalita’ a distanza”. In tutte le altre zone il Dpcm conferma invece quanto annunciato dal premier alla Camera: scuola in presenza per infanzia, elementari e medie e Dad per le superiori: “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attivita’ didattica…in modo che il 100 per cento delle attivita’ sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata”.
CHIUSI MUSEI, MOSTRE, CINEMA E CASINO’
La bozza del nuovo Dpcm prevede la sospensione delle attivita’ di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casino’, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attivita’ differente. Inoltre, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.
CENTRI COMMERCIALE CHIUSI NEI FESTIVI E PREFESTIVI
Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonche’ gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. La chiusura non e’ disposta per farmacie, parafarmacie, presidi sanitari e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Lo si legge in una bozza del nuovo dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) per contrastare la diffusione del Covid-19.
IN ZONE ROSSE CHIUSI PARRUCCHIERI ED ESTETISTI
Niente possibilita’ di andare dal parrucchiere, dal barbiere o dall’estetista nelle zone rosse. E’ quanto prevede la bozza di Dpcm per le aree in “caratterizzate da uno scenario di massima gravita’ e da un livello di rischio alto”, dunque quelle inserite nello scenario 4. “Sono sospese – si legge – le attivita’ inerenti i servizi alla persona”.
COVID, BOZZA DPCM: IN ZONE ARANCIONI STOP SPOSTAMENTI TRA COMUNI
Nelle “zone arancioni“, ovvero nelle Regioni classificate a rischio “alto” e che si collocano in uno “scenario di tipo 3” (il cui elenco, come nel caso delle zone rosse, sarà aggiornato almeno ogni settimana) saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita, se non per comprovate esigenze lavorative, scolastiche o di salute, saranno vietati gli spostamenti tra comuni, ma non ci sarà un lockdown totale, ovvero ci si potrà spostare dalla propria abitazione (e i negozi resteranno aperti). Lo si legge in una bozza del DPCM con le nuove misure per contrastare la diffusione del Coronavirus, allo studio del Governo, di cui Public Policy ha preso visione. Come per le zone rosse, saranno sospese, in base alla bozza consultata, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resterà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22, orario di coprifuoco nazionale.
“IL GOVERNO HA ASCOLTATO POCO LE REGIONI”
“Il Governo ha ascoltato poco le Regioni, a partire dai ristori per arrivare fino ai congedi parentali. Nella bozza del Dpcm si specificano bene i divieti ma poco le misure a favore della cittadinanza”. Lo ha detto il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz. ai microfoni del Tgr della Valle d’Aosta. Per quanto riguarda le nuove possibili misure restrittive nella regione alpina, a rischio di diventare ‘zona rossa’, Lavevaz ha ammesso che “il coprifuoco già adottato non basterà”.