Contrastare l’invecchiamento cellulare e rafforzare il sistema immunitario e nervoso è possibile.
Come? Attraverso una dieta che mima gli effetti del digiuno.
Non solo è in grado di ridurre il grasso addominale (fonte di molecole pro-infiammatorie), ma è anche in grado di stimolare un processo di riprogrammazione e rigenerazione cellulare: la “Dieta Mima Digiuno” comporta un “reset del nostro organismo con ricadute positive non solo sui fattori di rischio cardio-metabolici, ma anche sui parametri di infiammazione sistemica: ne consegue un importante impatto positivo sulla prevenzione delle malattie cronico-degenerative e dell’invecchiamento prematuro e patologico.
E’ possibile vivere più a lungo e meglio, combattendo, attraverso uno stile di vita sano e attivo, i fattori di rischio correlati e all’invecchiamento patologico e all’insorgenza delle patologie cronico-degenerative (diabete, obesità, malattie cardio–cerebrovascolari, malattie autoimmuni, cancro, Alzheimer, Parkinson).
Diversi alimenti mediterranei risultano protettivi anche e soprattutto in virtù dell’apporto di vitamine e polifenoli la cui azione antiossidante è in grado di contrastare i danni dei radicali liberi i quali, andando ad interagire con le cellule e con il nostro patrimonio genetico, con gli anni, sono causa di un invecchiamento patologico e dello sviluppo delle su citate malattie.
A tal riguardo, interessanti e innovativi appaiono i dati delle ricerche in laboratorio e degli studi clinici condotti negli ultimi 25 anni da Valter Longo dell’University of Southern California e responsabile del programma ‘Oncologia e Longevità’ dell’Ifom (Istituto di oncologia molecolare della Fondazione italiana ricerca cancro), che hanno portato alla cosiddetta ‘Dieta mima digiuno‘ (Dmd) e alla ‘Dieta della longevità‘.
Sono regimi alimentari basati sul consumo di cereali integrali, pesce, legumi, verdure e frutta di stagione, ma con una riduzione delle calorie tra il 50 e il 70% che va seguito per cinque giorni una–due volte l’anno.
Tali diete, al pari della dieta mediterranea, grazie al buon contenuto in acidi grassi monoinsaturi e in grassi omega-3 (grassi fondamentali nel mantenimento della struttura delle membrane delle cellule nervose), sono in grado anche di contrastare il declino della memoria spesso presente nell’invecchiamento e, pertanto, prevenire la demenza, garantendo una longevità di qualità.
Coronavirus, anche lo stile di vita e l’alimentazione fanno la differenza: “Rafforzate il sistema immunitario con la Dieta mima digiuno”
E’ importantissima l’igiene – ha spiegato Rita Bugliosi sull’Almanacco della Scienza del CNR – ma fondamentale è anche lo stile di vita.
“La pratica regolare dell’attività fisica è in grado di produrre molteplici effetti positivi sulla salute, sia a livello fisico sia psicologico”, rileva Volpe. “Se è ben noto il miglioramento su glicemia, assetto lipidico, pressione arteriosa, lo è meno quello su stress, immunità e infiammazione: l’attività fisica rafforza il sistema immunitario ed esplica un’azione antinfiammatoria mediante la produzione di citochine, molecole antinfiammatorie prodotte e rilasciate dai muscoli proprio durante la loro contrazione. Ed è importante anche l’attività fisica svolta con i movimenti quotidiani legati alle nostre occupazioni domestiche, lavorative, ricreative. Anche il telelavoro” “consente di risparmiare tempo negli spostamenti casa-lavoro, per cui ne abbiamo di più per fare camminate, esercizi a corpo libero, passeggiate in bicicletta all’aria aperta”.
“Ancora una volta la nostra Dieta mediterranea si rivela una risorsa fondamentale, dal momento che diversi cibi da essa previsti sono ricchi di vitamine e polifenoli, sostanze le cui azioni antiossidante e di stimolo alla produzione delle cosiddette molecole di segnalazione redox, determinano un migliore funzionamento cellulare e un minor stato infiammatorio”, conclude il ricercatore. “All’interno della Dieta mediterranea anche una restrizione calorica effettuata per pochi giorni e ripetuta a cicli, la cosiddetta ‘Dieta mima digiuno‘, ha dimostrato sia di ridurre le molecole pro-infiammatorie, come la proteina C-reattiva, sia di stimolare un processo di riprogrammazione e rigenerazione cellulare. Ne consegue un importante impatto positivo sull’efficienza del nostro organismo, concorrendo a rafforzare il nostro sistema immunitario e a fronteggiare meglio il virus”.
Coronavirus, difese immunitarie più forti con la giusta alimentazione: aglio e cioccolato fondente tra gli alimenti consigliati
La giusta alimentazione può rafforzare le difese immunitarie ed è importante farlo sempre, a maggior ragione ai tempi del coronavirus. Il medico dietologo Pablo Belfiori ha stilato una sorta di vademecum sull’alimentazione proprio in questo difficile periodo per l’Italia. Tra i suggerimenti di Belfiori c’è l’aglio, ricco di allicina, potente antibiotico, antimicrobico e antifungino naturale. Ma anche i funghi, ricchi di selenio, un antiossidante, e di betaglucani, immunostimolanti utili nel potenziamento dei processi di riparazione cellulare. Un suggerimento goloso è rappresentato dal cioccolato fondente, ricco di zinco, che aiuta il sistema immunitario e ha inoltre ottimi effetti anti depressivi perché contiene molto triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità. Fa bene anche il tè verde, ricco di catechine (epigallocatechingallato) con ottimi effetti antiossidanti. Immancabile il miele, che ha funzione antibatterica e disinfettante del cavo orale.
“Importanti – spiega – anche i consigli per chi è colpito dall’influenza, che sia o meno causata dal coronavirus. E’ poi fondamentale bere molta acqua per reidratarsi, meglio se oligominerale e a temperatura ambiente. In caso di infezione – precisa Belfiori – un sintomo frequente è l’inappetenza. E allora in questo caso l’alimentazione dovrà essere al tempo stesso appetibile ma leggera: meglio evitare fritture e arrosti. Preferibili invece le cotture al vapore, a bassa temperatura e alla piastra. Sarebbe meglio evitare di mangiare alimenti grassi come formaggi stagionati, insaccati, carni o pesci grassi, prodotti di pasticceria, alimenti troppo speziati, bevande ricche di caffeina“. Sono consigliati invece alimenti più leggeri “come le carni e i pesci magri, le verdure tipo carote, finocchi, insalate e frutta soprattutto quella ricca di vitamina C come gli agrumi, arance, mandarini e limoni, ottimi anche per condire le insalate. Importante per l’assunzione di vitamina C, oltre agli agrumi, kiwi, fragole, pomodori, broccoli, cavolo e peperoni“.
Attualmente le raccomandazioni sono di arrivare a circa 2 grammi di vitamina C al giorno, che possono essere raggiunti bevendo una spremuta, utilizzando il succo di limone, mangiando almeno 3 porzioni di frutta fresca e verdura di stagione. “Nel caso di infezione in atto meglio aumentare ulteriormente la dose per arrivare anche a 10 grammi al giorno – avverte lo specialista – E’ molto utile anche la vitamina A consumando spinaci, cavolo, broccoli, verza, cicoria, pomodoro, lattuga e dalle carote. E pure le vitamine E (olio d’oliva, frutta a guscio) e D (integratori e pesce azzurro)“. E per facilitare la guarigione è necessario, indica Belfiore, “rinforzare la flora microbica residente con il consumo di alimenti naturalmente ricchi di fermenti, come lo yogurt ma ancor di più come il Kefir, e di altri alimenti fermentati che possiamo autoprodurci in casa, come ad esempio il Kimchi, i crauti, la giardiniera o il miso“.
Il Programma Mima Digiuno e i suoi effetti
Il digiuno controllato e a tempo fa bene alla salute con un conseguenze positive anche sulla longevità: non solo consente controllo del peso corporeo ma anche la riduzione dei fattori di rischio delle malattie legate all’invecchiamento, come Alzheimer, diabete, patologie cardiovascolari, autoimmuni e tumori.
Il Programma Mima Digiuno è un protocollo alimentare ipocalorico di 5 giorni, studiato da Valter Longo, inserito dal Time nella lista dei 50 personaggi più influenti del 2018 nel settore della Salute ed è il frutto di una lunga e meticolosa ricerca di base e clinica: attraverso questo programma il corpo verrebbe resettato e riprogrammato, il processo di invecchiamento rallentato e l’organismo si rigenererebbe.
“Gli animali, compresi gli umani, si sono evoluti in ambienti in cui il cibo era relativamente scarso, sviluppando numerosi adattamenti che hanno permesso loro di funzionare molto bene, sia fisicamente, sia cognitivamente, anche in situazioni di privazione di cibo o di digiuno,” ha affermato Giorgio Sesti, ordinario di Medicina Interna presso l’Università della Magna Grecia di Catanzaro. “Il Programma Mima Digiuno è stato condiviso anche dal prof. Umberto Veronesi che ne apprezzava i benefici sulla riduzione dei fattori di rischio associati all’invecchiamento come, ad esempio, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e il cancro“.
Come funziona la “dieta”
La dieta mima digiuno è studiata in modo che chi la segue possa mangiare cibi sani e nella giusta quantità, inserendo periodicamente (a seconda del paziente, se in sovrappeso una volta al mese, se in condizioni normali una volta ogni 3 o 4 mesi) dei brevi periodi di digiuno, generalmente di 5 giorni. Fra i cibi raccomandati vi sono le verdure, i grassi “buoni” come l’olio d’oliva, la frutta secca e i cibi che contengono omega 3.
Sconsigliati o proibiti sono invece gli zuccheri, le proteine animali (per cui la carne, il latte e i suoi derivati di ogni tipo) e i carboidrati. La dieta prevede regimi alimentari diversi per chi fa una vita sedentaria e per chi svolge attività sportive.
Il regime alimentare della dieta mima digiuno
L’obiettivo non è dimagrire, ma ritardare gli effetti dell’invecchiamento, e questo secondo il Dott. Longo, si ottiene limitando le proteine ed il consumo di zuccheri.
Un corpo in carenza di proteine e zuccheri infatti costringe il corpo ad utilizzare risorse alternative. Il digiuno periodico, a quanto pare, stimola anche la produzione di cellule staminali che favoriscono il ringiovanimento cellulare del corpo.
Dieta quotidiana della longevità: i consigli di Valter Longo
Adottare una dieta vegetariana, più pesce, stando attenti al pesce con alto contenuto di mercurio. Limitare il pesce a 2-3 pasti a settimana.- Ridurre al minimo i grassi e gli zuccheri.
- Consumare fagioli, ceci, piselli, e altri legumi come principale fonte di proteine.
- Fino a 65-70 anni mantenere il consumo di proteine basso (0.7- 0.8 grammi per Kg di peso, cioè 35-40 grammi di proteine al giorno per una persona di 50 chili e 60 grammi di proteine al giorno per una persona di 100 Kg se circa un terzo del peso è costituito da grasso). Dopo i 65-70 anni aumentare leggermente in modo da non perdere massa muscolare.
- Consumare alti livelli di carboidrati complessi (pomodoro, broccoli, carote, legumi, ecc).
- Consumare quantità relativamente alte di olio di oliva (50-100 ml al giorno) e un pugno di noci, mandorle o nocciole.
- Mangiare pesce con alto contenuto di omega 3/6 e/o vitamina B12 (salmone, acciughe, sardine, merluzzo, orate, trota, vongole, gamberi) almeno due volte a settimana.
- Osservare una dieta ricca di vitamine e minerali ma integrarla 2 volte a settimana con un multi-vitaminico/minerale di alta qualità.
- Mangiare entro 12 ore al giorno (ad esempio se fate colazione alle 8 cercate di finire la cena alle 20, o se sapete che farete cena alle 21, fate colazione alle 9).
- Non mangiare per almeno 3-4 ore prima di andare a letto.
- Fare periodi di 5 giorni di dieta mima digiuno ogni 1-6 mesi, in base al bisogno e consiglio del medico o nutrizionista.
- Per persone che sono sovrappeso o che tendono a prendere peso è consigliabile fare colazione più pranzo o cena più due spuntini da 100 kilocalorie con bassi zuccheri (meno di 3-5 grammi) uno dei quali sostituisce il pasto.
- Consultare un nutrizionista per prevenire la malnutrizione.
- Tenere sotto controllo il peso corporeo e la circonferenza addominale per decidere come procedere (2 o tre pasti al giorno ecc).
- Per persone che hanno un peso normale e tendono a perdere peso è consigliabile fare i tre pasti normali più uno spuntino da 100 kilocalorie con bassi zuccheri (meno di 3-5 grammi).
- Mangiare selezionando i giusti ingredienti tra quelli che mangiavano i propri antenati.
(Fonte: https://valterlongo.com/)
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