Quelle sui vaccini contro Covid-19 “sono notizie fantastiche, che richiedono però approfondimenti. Non scommetterei tutto quanto sul fatto che un vaccino sia disponibile e pronto il prossimo mese. Io ho sempre suggerito che nel frattempo, mentre aspettiamo il vaccino che sono sicuro arriverà, dovremmo costruire un sistema di controllo e tracciamento sul territorio in modo da consolidare i risultati di tutti i sacrifici che stiamo facendo. Altrimenti si susseguiranno ondate su ondate, anche perché immunizzare 50 milioni di persone per due volte è uno sforzo logistico immane che richiederà diversi mesi“. A frenare un po’ gli entusiasmi è il virologo Andrea Crisanti, che oggi è stato ospite in videocollegamento ad ‘Agorà’ su Rai3.
L’esperto dell’università di Padova ha analizzato lo stato dell’arte sul fronte vaccini, dopo gli annunci su dati molto positivi degli ultimi giorni. Crisanti ha osservato che la questione vaccino è complessa. “Prima della distribuzione di massa dovremmo parlare di efficacia. Penso che 90-94%” secondo i dati emersi in questi giorni per vari candidati “siano livelli estremamente positivi. E bisogna parlare della durata, cioè per quanto tempo chi è immunizzato rimane protetto”. Poi, “certo bisogna parlare della logistica: quanto è complesso utilizzare quel vaccino per una grande fetta della popolazione”. Due vaccini di quelli in arrivo per esempio “differiscono molto fra di loro, perché uno ha bisogno di una catena del freddo molto complessa e l’altro più semplice”. In generale, “nessuno di questi vaccini finora ha chiarito ancora due aspetti fondamentali: se i vulnerabili, cioè gli anziani sono protetti e se le persone sono protette dai sintomi Covid o diventano per un periodo portatori sani”.