Secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts, Franco Locatelli, “il sistema di misure differenziate in rapporto ai livelli di rischio ha funzionato. Ora dipende da come ci comporteremo. Se trascorreremo in modo assolutamente responsabile le festività, in tre o quattro settimane potremmo scendere a 6-7mila casi al giorno, un numero che consente di fare contact tracing contribuendo a impedire la propagazione incontrollata del virus. Ma quest’anno dobbiamo scordarci grandi tavolate a Natale, feste in piazza e concerti per Capodanno“.
In un’intervista a “La Stampa”, Locatelli ha chiarito con con chi potremo passare le festività: “Con gli affetti più cari in un numero assolutamente limitato di persone. Lo dobbiamo a noi stessi alle persone care e alla memoria di chi non c’è più“.
Sulla Messa della vigilia a mezzanotte “ci sarà una concertazione tra Governo e Cei. L’importante è che si rispetti il numero di accessi consentito in rapporto alle dimensioni della Chiesa, così come era già stato indicato in primavera dal Cts, rispettando anche l’orario per la restrizione di movimenti“.
Per quanto riguarda lo sci, Locatelli ha sottolineato che “l’Austria fa parte dell’Ue e sarebbe sorprendente se non accogliesse l’invito della Merkel e ancor prima del nostro governo a mantenere chiusi gli impianti. La Svizzera non è nell’Ue ma visto il numero non esaltante dei loro contagi mi deluderebbe una scelta contrario. Se così non fosse personalmente dico che è ragionevole prevedere un periodo di isolamento fiduciario al ritorno in patria a difesa della collettività. Ma queste sono decisioni che competono al governo“.
In riferimento allo shopping natalizio, il presidente del Css chiarisce che “estendere l’orario di apertura dei negozi alle 22 non solo faciliterebbe gli acquisti, ma servirebbe anche a diluire le presenze all’interno degli esercizi commerciali. Mi sembra una scelta razionale“.
“La scuola quando ripartirà? E’ uno dei luoghi più sicuri e il suo contributo alla crescita della curva epidemica assolutamente marginale. E’ sui pericoli di assembramenti all’esterno e sui mezzi di trasporto che occorre intervenire, potenziando questi ultimi e differenziando gli orari di ingresso. Ma appena avremo piegato ancora un po’ la curva dei contagi, anche quelle superiori saranno riaperte“.
Il supplemento di indagini sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca non preoccupa il presidente del Consiglio superiore di sanità: “La richiesta di una ulteriore valutazione, chiariamolo, non riguarda minimamente il profilo di sicurezza del vaccino. Una dilatazione dei tempi di approvazione però va messa in conto perché serviranno ulteriori dati che accertino la maggiore efficacia a dosaggio ridotto. In particolare sulle persone anziane. Ma questo dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non ci sono scorciatoie nell’iter di approvazione“.
Quanti italiani dovranno vaccinarsi per raggiungere l’immunità di gregge? “Il 70%, quindi oltre 40 milioni, iniziando da chi è più esposto a rischi professionali e individuali, come il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa“, secondo Locatelli.
“Sarà la campagna vaccinale più imponente della storia, ma si stanno studiando tutti i dettagli in termini logistici e di distribuzione. Chi dice che la pianificazione è partita in ritardo afferma il falso“.