“Nel momento in cui è stato deciso che la Calabria fosse zona rossa è stato deciso dai numeretti della tombola, da questo algoritmo che stabilisce in maniera sterile e anche molto disinformata che cosa bisogna fare delle vite umane. Quando ci hanno chiusi avevamo la terapia intensiva occupata al 10% e i posti in reparto occupati al 16%. Le soglie critiche sono il 30 e 40%. Ho chiarito più di una volta che per decidere delle vite umane bisogna che ci siano dei politici che si assumono delle responsabilità, altrimenti cose ce ne facciamo di un Governo regionale e un governo nazionale se poi dobbiamo decidere con i numeretti della tombola?”. Lo ha detto a “I numeri della Pandemia” su Sky TG24 Nino Spirlì, presidente facente funzione della Regione Calabria.
“Ha senso – ha aggiunto – chiudere tutta la Regione se abbiamo tanti piccoli Comuni ben distanziati? Ho chiuso i Comuni dove c’erano un buon numero di contagiati ma avevo lasciati aperti i Comuni che potevano continuare a lavorare. Bisogna stabilire con buon senso ciò che va chiuso e ciò che in questo momento non c’è necessità che si chiuda”.
“Al 12 novembre abbiamo 56 posti covid in terapia intensiva e 89 non covid. C’è in queste ore la disponibilità ad attivarne altri 16. Ci sono dei posti negli hub che possono essere resi subito attivi nel momento in cui ce ne fosse necessità, per evitare di ‘sprecare’ lavoro del personale. Stasera, non a caso, sta per uscire un’altra ordinanza per consentire l’arruolamento di ulteriore personale sanitario. La Regione – ha aggiunto – a marzo aveva messo a disposizione 18 milioni di euro delle aziende ospedaliere per l’arruolamento. Ne hanno spesi 7 milioni e 700 mila. Ci sono circa undici milioni ancora a disposizione, che dovrebbero utilizzare per andare ad arruolare personale sanitario”