Un brillante bolide è osservato da tantissime persone la sera del 6 novembre 2020 alle 17:46.
“Si è trattato di un evento abbastanza brillante, visto da tanti testimoni occasionali,” hanno spiegato gli esperti del programma Prisma, la rete italiana di camere per l’osservazione di meteore brillanti al quale partecipano ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e di molte università, astrofili e Osservatori Astronomici e Meteorologici regionali e locali. “Sul sito dell’IMO sono arrivate più di 40 testimonianze visuali da Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Toscana, Campania e Basilicata, per lo più inviate tramite il sito di PRISMA. Il bolide viene descritto come inizialmente bianco, virato al colore arancione alla fine quando c’è stata la disintegrazione finale. Anche due stazioni di PRISMA hanno ripreso il bolide: quella di Caserta e quella – da poco entrata in funzione – di Civitanova Marche. Analizzando i dati raccolti dalle camere PRISMA, ecco il quadro preliminare che ne esce.”
Il bolide, proseguono gli esperti, “ha seguito una traiettoria percorsa da sud-est verso nord-ovest, inclinata di circa 41°rispetto alla superficie terrestre, muovendosi dal mare Adriatico verso la costa marchigiana. Le camere PRISMA hanno iniziato a riprendere l’evento quando il bolide era a 69 km di quota. L’ingresso in atmosfera del meteoroide è avvenuta con una velocità all’infinito di 16,5 km/s e, dopo avere percorso circa 47 km in poco più di 4 secondi, si è estinto a 38 km d’altezza – nei paraggi di Civitanova Marche – quando si muoveva ancora a 8 km/s. La differenza di velocità è dovuta al rallentamento del meteoroide a causa dell’attrito con l’atmosfera. Il fatto che il bolide si sia estinto con una velocità di 8 km/s indica che il meteoroide si è completamente consumato in volo, senza generare meteoriti.”
“I lettori più attenti– si spiega – noteranno che la direzione della traiettoria dell’IMO è opposta rispetto a quella ottenuta da PRISMA, ma trattandosi di osservazioni visuali – necessariamente molto approssimative – è normale che ci sia una certa differenza con le osservazioni strumentali. Il bolide del 6 novembre ha raggiunto una mag apparente di -8/-9 e non risulta associato a nessun sciame di meteore conosciuto, quindi era un bolide sporadico.
Ricostruendo l’orbita eliocentrica del meteoroide originario, si vede che si muoveva praticamente sul piano dell’eclittica con una traiettoria eccentrica (e=0,84) e un semiasse maggiore di 5,9 AU, di poco superiore all’analogo valore per Giove che vale 5,2 AU. Questo indica che, probabilmente, si trattava di un corpo di origine cometaria. L’origine cometaria è compatibile con la fragilità del meteoroide: pur essendo entrato in atmosfera a velocità moderata, il corpo non è sopravvissuto alla caduta. Un evento tutto sommato abbastanza simile, come inclinazione e velocità, a quello del 1 gennaio 2020, che ha dato origine al ritrovamento della meteorite “Cavezzo”, presso Modena.”