Il 14 Novembre è la Giornata Mondiale del Diabete. Questa patologia vista la sua grande diffusione è considerata l’epidemia del 21° secolo. La giornata Mondiale del Diabete ha anche visto la conclusione la settimana di eventi formativi e informativi rivolti a cittadini e specialisti organizzata da Diabete Italia Onlus in collaborazione con Motore Sanità. L’evento conclusivo “Diabete: chiudiamo il cerchio!”, organizzato con il contributo incondizionato di Sanofi, Novo Nordisk, AstraZeneca, MSD e Medtronic, ha messo a confronto rappresentanti dei pazienti, dei
medici che vivono la realtà del diabete e dei rappresentanti politici nazionali con l’intento di ideare proposte in grado di migliorare l’approccio a questa malattia.
Sono 52 milioni le persone all’interno della Regione europea che convivono con il diabete. In Italia il 5,7% (+2% sommerso) della popolazione generale è diabetica. Parliamo di circa 4,2 milioni di persone e di questi 450.000 – 500.000 fanno terapia insulinica, di questi il 32% dei soggetti è ancora in età lavorativa. Il diabete ha quindi un impatto sociale enorme con risvolti
economici molto importanti per il SSN. Infatti, circa l’8% dei fondi destinati al SSN italiano viene speso per il diabete comportando oltre 9,25mld di euro di spese dire, mentre sono stimate in oltre 11mld di euro le spese indirette, cioè a carico di società e famiglie. Quando si parla di diabete però si deve fare una grande distinzione tra Diabete di tipo 1 è una malattia subdola e non prevenibile, mentre per il Diabete di Tipo 2 la prima terapia è la prevenzione che richiedono percorsi di diagnosi e trattamento differenziati. Per il diabete è fondamentale una diagnosi precoce e un follow-up.
Questo perché ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco, ogni 30 minuti una persona con diabete ha un ictus, ogni 90 minuti una persona subisce un’amputazione a causa del diabete, ogni 3 ore una persona con diabete entra in dialisi. In questa situazione già
complessa è andata ad inserirsi anche l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 che non solo ha reso più complesso l’accesso alle cure per i diabetici ma la stessa pandemia ha colpito con durezza questi pazienti, infatti circa il 30% dei deceduti da Covid soffriva di diabete. Da questo l’appello degli specialisti lanciato durante la giornata mondiale del diabete: “E’ fondamentale mantenere la glicemia sotto controllo, uno scompensato che prende il Covid è molto più a rischio”. Inoltre uno dei principali appelli lanciato da tutte le associazioni riguarda la scuola. Le associazioni hanno quindi chiesto una maggiore attenzione per i diabetici di tipo1 che ancora vanno a scuola e dentro la quale devono sentirsi sicuri ed inclusi. Per fare questo è stata chiesta una maggiore formazione in materia del personale scolastico.