La seconda ondata della pandemia da Covid 19 richiede attenzione e misure adeguate, ma è importante guardare oltre l’emergenza: i fondi di Next Generation EU dovrebbero essere utilizzati per uscire dalla pandemia con un Green Deal per affrontare la transizione alla neutralità climatica. Il riscaldamento globale produce già danni enormi che potrebbero rapidamente aggravarsi, fino a diventare ben più gravi di quelli prodotti dalla stessa pandemia.
Da questo scenario prendono il via domani, in modalità digitale, gli Stati Generali della Green Economy nell’ambito di Ecomondo Key-Energy organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 69 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione europea e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile. Essi avranno al centro il pacchetto di proposte, avanzato dal Consiglio Nazionale, di mettere un “Green Deal al centro del piano di rilancio per l’Italia per non subire l’emergenza e puntare su una nuova fase per la green economy.
“La green economy non è solo un’economia decarbonizzata – ha dichiarato Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy – ma è anche competitiva perché circolare nell’uso di risorse scarse e punta a rafforzare la nostra bioeconomia rigenerativa. Solo una green economy può alimentare uno sviluppo durevole, in grado di valorizzare digitalizzazione e innovazione, di promuovere nuovi investimenti, di creare molti nuovi posti di lavoro valorizzando le potenzialità dell’Italia, tutelando il suo straordinario capitale naturale e culturale”.
La Green Economy nell’anno della pandemia
Nella giornata inaugurale dell’evento verrà illustrata dal Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, la Relazione sullo stato della green economy in Italia che fa il punto su sei settori strategici della green economy, registrando le loro difficoltà in quest’anno della pandemia.
Energia – Il primo semestre del 2020 è stato caratterizzato da un calo della domanda energetica senza precedenti, che si è tradotto anche in una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra che, nel primo semestre 2020 sono diminuite del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Rinnovabili – sono state le uniche fonti energetiche che hanno continuato a crescere, con un più 3% nel primo semestre di quest’anno. Preoccupa tuttavia il calo degli investimenti nel 2020 in nuovi impianti fotovoltaici ed eolici.
Rifiuti – nella produzione di quelli speciali si stima un calo del 25% nel 2020 rispetto all’anno precedente. La produzione di rifiuti urbani ha avuto una flessione minore, fra il 10 e il 14%. Si sono registrate notevoli difficoltà nel riciclo, per la riduzione delle attività degli impianti ma soprattutto per l’abbassamento dei prezzi e la carenza di sbocchi di mercato delle materie prime seconde.
Agroalimentare di qualità – il settore ha sofferto per il calo dell’export, il blocco della ristorazione e del turismo: nel 2020 si prevede una contrazione degli acquisti agroalimentari di circa 24 miliardi di euro.
Mobilità – ci sono stati cali notevoli nel trasporto pubblico urbano e ferroviario ma anche nella sharing mobility. Sono invece aumentate le vendite di biciclette e di auto elettriche e ad aprile c’è stato un vero e proprio boom di acquisti: 12,1% del totale venduto.
Green City – i progetti di rigenerazione urbana hanno subito rallentamenti.
Tra i relatori: Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente; Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico; Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei; Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali; Sigrid Kaag, Ministro del Commercio Estero dell’Olanda; Riccardo Fraccaro, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; Antonio Misiani, Vice Ministro all’Economia; Simona Bonafè, Parlamento europeo; Jeffrey Sachs, Direttore del Center for Sustainable Development, Columbia University; Sun Chengyong, Ministro Consigliere Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e molti altri rappresentanti di Governo, Parlamento e istituzioni europee.
I lavori degli Stati Generali della Green Economy 2020 inizieranno con la sessione plenaria di apertura la mattina del 3 novembre durante la quale verranno presentati la Relazione 2020 sullo stato della green economy in Italia e il pacchetto di proposte che hanno l’obiettivo di contribuire a tradurre le potenzialità del nuovo contesto in misure per lo sviluppo degli investimenti, nei suoi diversi aspetti e settori, da attuare nel breve termine per la ripresa dell’economia italiana. Il 4 novembre, gli Stati Generali della Green Economy proseguiranno con la sessione plenaria internazionale dal titolo Governi e imprese green nel nuovo contesto globale. La due giorni green sarà anche arricchita da due sessioni tematiche di approfondimento: “Finanziare la neutralità climatica. La roadmap di Italy for climate per orientare i finanziamenti del Recovery Plan” e “Lesscars: La nuova generazione della mobilità.