Il patrimonio dal valore inestimabile costituito dalle misurazioni, dai dati delle ricerche e delle relative elaborazioni, frutto del costante lavoro dei ricercatori, tecnologi e tecnici dell’INGV, considerato il più importante istituto di ricerca europeo per la geofisica, la vulcanologia e le geoscienze in generale, diventa oggi facilmente accessibile ed a disposizione di tutta la comunità scientifica e al pubblico.
La ricchezza dei contenuti del Portale lo rende uno strumento utile sia per il mondo scientifico che per tutta la comunità civile. Gli ingegneri, ad esempio, qui potranno reperire facilmente i riferimenti a ITACA, l’archivio che raccoglie le registrazioni strumentali dei più importanti terremoti avvenuti in Italia fin dal 1972, o accedere al Database della Pericolosità Sismica (MPS04) che contiene le stime su cui si basano le Norme Tecniche per le Costruzioni elaborate dal Ministero delle Infrastrutture; oppure, ancora ad esempio, gli storici che nel Portale avranno libero accesso ad informazioni e riferimenti documentali sui più grandi terremoti degli ultimi mille anni ed oltre (con i cataloghi CPTI15, ASMI e CFTI5med), sulle eruzioni dei vulcani italiani e sugli tsunami in area mediterranea (con i cataloghi EMTC e ITED) e, in generale, agli eventi catastrofici che hanno segnato l’evoluzione economica e sociale di intere regioni.
L’apertura del Portale dei Dati Aperti (https://data.ingv.it) è frutto di un lungo percorso iniziato nel 2015. In gergo informatico questo portale viene definito come ‘metadata catalog’ ed è lo strumento chiave attraverso il quale l’INGV promuoverà la condivisione del suo patrimonio conoscitivo.
Il Portale dei Dati Aperti dell’INGV è lo strumento principale promosso dalla Politica dei Dati istituzionale, i cui principi furono formalizzati nel febbraio 2016 anche grazie all’apporto dell’esperienza maturata nell’ambito di EPOS (European Plate Observing System), Infrastruttura di Ricerca europea (ERIC, European Research Infrastructure Consortium) coordinata dall’INGV.
La realizzazione del Portale nasce sui due cardini della Politica dei Dati:
- l’istituzione del ‘Registro Dati’, uno strumento operativo per la catalogazione sistematica dei dati generati dalle molteplici ed articolate attività di ricerca e dalle reti di monitoraggio.
- la costituzione dell’Ufficio Gestione Dati a novembre 2018, coordinato da Mario Locati della Sezione di Milano dell’INGV, col compito di realizzare e gestire il Registro Dati, la sua pubblicazione in un portale web e, successivamente, di avvalersi dello stesso per supportare le altre attività di gestione e pianificazione dell’Istituto.
Il Registro Dati contiene informazioni come: la copertura temporale e spaziale, la data di pubblicazione, la versione, il tipo di licenza per la sua fruizione e tutte le altre informazioni collegate ad esso (pubblicazioni scientifiche e relazioni con altri dati). Queste informazioni, definite “metadati”, sono consultabili e scaricabili nei formati standard più diffusi nella comunità scientifica internazionale. A tutela della qualità generale e degli utilizzatori finali, tutte le informazioni pubblicate seguono una validazione tecnico-scientifica.
La ricerca di dati da parte degli utenti può essere svolta sfruttando tutti i metadati. In particolare, la ricerca può partire anche dal nome degli autori, una scelta progettuale che limita la “spersonalizzazione” dei dati, ovvero la rimozione del collegamento tra i risultati ottenuti dagli studi e le persone che li hanno condotte, riconoscendo ai ricercatori il loro fondamentale contributo.
Ogni elemento presente nel Portale dei Dati Aperti è chiaramente associato a un identificativo univoco. L’importanza di questi identificativi è strettamente legata alla riproducibilità dei risultati ottenuti, che costituisce la base stessa del metodo scientifico. Tra i diversi fattori che contribuiscono alla riproducibilità di un risultato, un posto importante è infatti occupato dall’individuazione certa dei dati utilizzati, dalla loro qualità, attendibilità e affidabilità.
Inoltre, per rendere ancora più fruibili i contenuti del portale, è anche possibile una consultazione automatizzata tramite l’uso di API (Application Programming Interface), ovvero strumenti standardizzati che permettono a software esterni di inviare richieste e ricevere risposte codificate.
Con il Portale dei Dati Aperti si vuole inaugurare lo strumento informativo per la fruizione dei dati dell’INGV: un tassello finale di un processo lungo e articolato e, al contempo, il primo passo verso una maggiore e più efficiente condivisione con tutti dei risultati della Ricerca dell’Istituto.