Nel mese di settembre 2020, dopo che la città di Crotone aveva subito i gravi danni derivati dal “Medicane” (MEDIterranean hurriCANE) chiamato “Ianos”, Legambiente Calabria chiedeva che la Politica non attendesse la prossima tempesta.
Purtroppo, nella drammatica inerzia di chi avrebbe dovuto prevenire ed intervenire, nei giorni scorsi Crotone è stata nuovamente invasa dalle acque per effetto delle piogge intensissime (circa 200 mm in 4 ore) che si sono verificate nella fascia jonica calabrese, causando frane, allagamenti e danni molto ingenti.
Un fenomeno correlato ai cambiamenti climatici in corso che, per come Legambiente Calabria ha rilevato molte volte, è, purtroppo, destinato a ripetersi ancora ed a diventare sempre più distruttivo.
Proprio oggi la presentazione del Rapporto “Il Clima è già cambiato” dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, redatto con il contributo di Unipol, la collaborazione scientifica di Enel Foundation e arricchito dalle collaborazioni con ISPRA. Nel documento viene redatta una mappa dei territori colpiti da fenomeni metereologici tra il 2010 e il 2020. Dieci anni di eventi estremi che hanno visto i Comuni italiani colpiti da lunghi periodi di siccità e temperature estreme, danni dovuti a trombe d’aria, che nel Meridione sferzano le città costiere, numerosi allagamenti da piogge intense che hanno determinato esondazioni fluviali e frane, con conseguenti danni alla popolazione, alle infrastrutture e al patrimonio storico-archeologico.
L’associazione chiede al governo l’approvazione immediata del piano di adattamento climatico, il rafforzamento del ruolo delle Autorità di distretto e dei Comuni negli interventi contro il dissesto idrogeologico con risorse per la progettazione e realizzazione degli interventi, l’assunzione di tecnici, la priorità delle aree urbane negli interventi di adattamento al clima, norme più efficaci per adattare i territori agli impatti climatici e la messa in sicurezza delle persone.
“Siamo vicini a tutti i cittadini di Crotone” afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria “e ribadiamo che per contenere e limitare questo tipo di fenomeni meteorologici estremi, è indispensabile ed urgente che gli Enti territoriali ed in primo luogo la Regione Calabria affrontino l’emergenza climatica a partire dai nodi irrisolti del dissesto idrogeologico, dell’abusivismo edilizio e delle scelte urbanistico-edilizie totalmente errate”.
“Se la Calabria vuole avere un futuro diverso è necessario scegliere ora, con una visione strategica che sinora è mancata, la direzione che passa dalla tutela e dalla cura del territorio e dell’ambiente e che è l’unica possibile per salvaguardare anche la vita e la salute umana. Non c’è più tempo”.