Più di 100 vigili del fuoco sono al lavoro con squadre fluviali, sezioni operative e mezzi anfibi nella zona dell’Alto Jonio, tra Crotone e Cosenza, per il maltempo che da venerdì notte ha causato allagamenti e danni d’acqua in diversi comuni delle due province.
Centoquaranta gli interventi effettuati a Crotone, 60 a Cosenza, in particolare nei comuni di Corigliano, Rossano e Schiavonea, dove 40 persone sono state evacuate con i gommoni delle squadre fluviali per gli allagamenti sul lungomare.
A Crotone continua a piovere e la situazione rimane critica: è stato interrotto il traffico sulla statale 106 jonica all’altezza del ponte sul fiume Neto. La decisione è stata presa perché la struttura non darebbe garanzie di stabilità.
“Permane l’allerta per tutta la giornata. Restare a casa,” raccomanda via Facebook l’ufficio stampa del Comune di Crotone, che aggiunge: “Gli uomini del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, del Comando Polizia Locale, della Protezione Civile Regionale, delle Associazioni di volontariato di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, hanno presidiato il territorio per tutta la notte e continueranno a farlo nel corso della giornata. Massima prudenza e collaborazione“.
“Già lunedì, nel corso della seduta di Giunta, approveremo una delibera per chiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza per i territori colpiti dai nubifragi delle ultime ore. Forza Calabria“: lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che ieri, in una prima dichiarazione, aveva affermato: “Adesso c’è da pensare alle persone, alle vite umane. A metterle in salvo ed a tenerle al riparo dalla furia degli eventi. Subito dopo inizierà la conta dei danni, che sono ingenti, con l’agricoltura tra i settori più colpiti. Il maltempo delle ultime ore, da Crotone (in modo particolare) a Corigliano-Rossano, passando per Rocca di Neto, sta lasciando dietro sé fango e devastazione ovunque. E le previsioni meteo non lasciano sperare niente di buono, almeno fino domenica“. Per quanto possibile, aveva sottolineato, “si resti in casa, attenendosi alle indicazioni dei sindaci e della Protezione Civile, impegnati in prima linea. Non mancano e non mancheranno la nostra assistenza, la nostra vicinanza. Siamo già al lavoro, ma quando la pioggia smetterà di scendere, insieme cercheremo di capire come ripartire. Perché non c’è dubbio: ripartiremo, insieme“.