La Notte Europea dei Ricercatori al tempo della pandemia: l’INAF ha in programma numerose iniziative

Anche la Notte Europea dei Ricercatori 2020 si è "riciclata" con eventi online: vediamo quali sono le iniziative organizzate dalle sedi INAF
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Quest’anno, in piena Pandemia da Covid 19, l’INAF ha deciso di trasformare quello che può sembrare un limite e un ostacolo in una straordinaria occasione per sviluppare nuovi modi di fare comunicazione scientifica. Sebbene durante la prossima Notte Europea dei Ricercatori, che si svolgerà il 27 novembre 2020 (in alcuni casi con eventi già a partire dal 23 novembre), i laboratori e osservatori resteranno fisicamente chiusi, essi si apriranno virtualmente a tutta la comunità nazionale. L’INAF accetta questa sfida per sviluppare nuovi modelli comunicativi attraverso l’uso delle tecnologie più avanzate e pensare nuovi modi di fare didattica e divulgazione.

I vari istituti si presenteranno infatti con una ricca offerta di laboratori online che potranno poi essere ripetuti nelle scuole. Ci saranno momenti di confronto in cui gli astrofisici interagiranno e risponderanno alle domande del pubblico collegato in remoto. Saranno presentati video tematici sulle più recenti conquiste nell’ambito dell’astrofisica, sottolineando il contributo dei ricercatori dell’INAF allo sviluppo della ricerca mondiale. Nella sezione eventi di EduINAF troverete una pagina dedicata all’evento con un esaustivo calendario online sulle varie attività organizzate dalle varie sedi INAF sparse sul territorio nazionale.

Tra le diverse attività a marchio INAF, spiega l’istituto in una nota, “vogliamo segnalare in particolare la INAF Code Hunting Game,  una caccia “astronomica” al tesoro virtuale che dal 27 Novembre, quando verrà presentata, potrà essere giocata online da tutti. Inoltre la redazione di EduINAF partecipa con il lancio del progetto INAF Online Lab, una serie di laboratori interattivi online che, attraverso divertenti attività laboratoriali e l’uso di materiali facilmente reperibili, vogliono rendere accessibili, soprattutto agli studenti, i risultati della ricerca astrofisica. I laboratori sono disponibili per essere prenotati dalle scuole per la DAD direttamente su EduINAF.

Sebbene le varie sedi dell’INAF partecipino alla Notte Europea dei Ricercatori animate dal comune intento di offrire un’ampia panoramica del ruolo dell’INAF nello sviluppo scientifico nazionale e internazionale e delle sue interazioni con il tessuto sociale e culturale del Paese, va chiarito che la manifestazione si articola in diversi progetti distribuiti sul territorio nazionale: BRIGHT-NIGHT, ERN-Apulia2, MEETmeTONIGHT, NET, SHARPER, SOCIETYnext, SUPERSCIENCEME, ciascuno dei quali ha le proprie peculiarità, la propria organizzazione, i propri partner, il proprio palinsesto e la propria piattaforma. Ognuno dei nostri istituti e dei nostri osservatori aderisce a uno dei diversi progetti elencati. Pertanto, nonostante lo sforzo di coordinazione, le attività delle varie sedi, per aderire alle richieste dei diversi partner, possono avere delle difformità di organizzazione ed essere distribuite su canali differenti. Il pubblico potrà trovare una guida di massima alla manifestazione nella nostra pagina degli eventi, rimandando alle singole pagine web delle varie sedi per una informazione più puntuale.

Sin dal 2015, quando la Commissione Europea istituì la Notte Europea dei Ricercatori, la manifestazione è diventata un importante momento di connessione tra il mondo della ricerca e la società civile. Quest’anno una delle peggiori crisi sanitarie degli ultimi decenni ci costringe a un ripensamento generale su molte cose date anche per scontate. In questo momento così magmatico anche il sistema educativo ne esce sconvolto. Abbiamo visto le nostre scuole chiudere fisicamente e lo svilupparsi di un nuovo modo di fare scuola che è stato denominato: “didattica a distanza”. Distanza sembra la parola che scandisce le nostre vite in questo momento: distanza sociale, distanza fisica, scuola a distanza, distanza di sicurezza, conferenze a distanza. In questo momento di difficoltà anche la Notte Europea dei Ricercatori è costretta a ripensarsi e con essa il modo di fare divulgazione scientifica.

Organizzare la Notte Europea dei Ricercatori diventa pertanto una sfida per trovare metodi alternativi a quelli della presenza fisica, non per sostituirla ma per integrarla. La tecnologia informatica che negli ultimi decenni ha investito le nostre vite in modo determinante, sebbene con risultati non sempre univoci, ha reso possibile lo sviluppo di una fitta rete mondiale che permette veloci scambi di informazioni tra le diverse parti del pianeta, anche le più remote, eliminando, sebbene virtualmente, la distanza. La rete internet si rivela pertanto un strumento di grande valore in questo momento in cui la presenza fisica è largamente sconsigliata.

D’altra parte organizzare un’occasione di incontro tra società e scienza, come la Notte Europea dei Ricercatori, diventa essenziale in un momento come questo in cui si sta provando in modo tangibile la necessità dell’intervento di tecnici e scienziati per gestire la pandemia. Risulta così evidente il potere della conoscenza e l’importanza di investire nella ricerca scientifica e nello sviluppo tecnologico.

Tuttavia nella società di oggi la scienza è oggetto di un duplice atteggiamento: da una parte idolatrata e dall’altra rinnegata. Per tutto l’Ottocento e soprattutto nella seconda metà di quel secolo, il rapido sviluppo scientifico e tecnologico aveva prodotto un generale ottimismo verso la scienza e una diffusa idea progressiva della storia. Questa idea ingenua è miseramente naufragata nel sangue di due guerre mondiali, nella produzione di armi di sterminio di massa, nell’incapacità di gestire in modo equilibrato le risorse del pianeta, in un inquinamento diffuso, in quello che adesso chiamiamo cambiamento climatico. Quel futuro luminoso si tinge adesso di fosche tinte apocalittiche. Nascono movimenti ascientifici se non apertamente antiscientifici, assistiamo divertiti a fenomeni come quelli dei “terrapiattisti”, ma proviamo preoccupazione per posizioni irrazionali come quelle di alcuni movimenti che negano l’efficacia dei vaccini o delle cure mediche della medicina cosiddetta ufficiale.

Da questo risulta evidente l’importanza di una buona divulgazione scientifica che non sia affidata all’improvvisazione, ma che usi un linguaggio chiaro, preciso e, allo stesso tempo, accessibile. Per noi dell’INAF La Notte Europea dei Ricercatori diventa  pertanto un’occasione importante per tentare di ristabilire una giusta relazione tra il mondo della ricerca e la società, che sgombri il campo da sospetti e fraintendimenti. Infatti siamo convinti che compito dello scienziato è quello di ridurre la distanza che lo separa dalla comunità dei cittadini e ristabilire con la società un necessario rapporto di fiducia.

Quest’anno siamo stati tutti presi un po’ alla sprovvista da questo cataclisma sanitario, ma in futuro, quando avremo imparato a controllare il Covid 19 e tutto sarà tornato alla “normalità” non dimenticheremo quanto abbiamo imparato da questa esperienza. Certamente se la Notte Europea dei Ricercatori sarà riproposta negli anni a venire, tutte le attività che nelle edizioni precedenti sono state svolte solo in presenza, probabilmente saranno accompagnate da una serie di attività in rete con una più ricca offerta di possibilità, allo scopo per esempio di raggiungere quei cittadini che non hanno la possibilità di recarsi fisicamente presso gli stand. Inoltre l’uso delle nuove tecnologie e la connessione a distanza potrebbe dare occasione ai vari istituti, non solo dell’INAF, sparsi su tutto il territorio nazionale, di coordinarsi maggiormente e offrire attività in condivisione rendendo tangibile il fatto che la scienza attuale è il prodotto di una fitta rete di relazioni e collaborazioni fra istituti e ricercatori che travalica i confini locali o nazionali e che coinvolge i ricercatori di tutto il pianeta”.

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