Sono stati completati i lavori di ampliamento della stazione di terra dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, situati a Portopalo di Capo Passero, grazie al progetto IDMAR cofinanziato dalla Regione Siciliana con l’azione 1.5.1 (potenziamento delle Infrastrutture di ricerca) del Po-Fesr 2014-2020 Assessorato alle Attività Produttive.
La stazione di Portopalo ospita le attrezzature tecnologiche a supporto, fra l’altro, delle grandi infrastrutture di ricerca europee Km3NeT ed EMSO guidati in Italia da INFN ed INGV. Grazie ad IDMAR sono state ampliate e potenziate le principali e già esistenti infrastrutture tecnologiche per permettere la gestione e acquisizione dei dati provenienti dal più grande laboratorio sottomarino cablato del mediterraneo posizionato a 3500 mt di profondità 100 km ad Est dalla punta meridionale della Sicilia.
I nuovi laboratori ospiteranno e gestiranno due cavi elettrottici (uno già installato e uno in fase di installazione grazie al progetto IDMAR) e permetteranno grazie ad un nuovo centro di acquisizione e calcolo, già collegato attraverso la rete GARR a 20 Gbps, la gestione dei dati provenienti dalle strutture di rivelazione collegate a 3500 mt di profondità.
Grazie a questo potenziamento, spiega l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, “si ampliano le prospettive scientifiche del telescopio sottomarino Km3NeT che permetterà lo studio dell’universo più profondo grazie alla rivelazione di neutrini di altissima energia e della rete distribuita di sensori EMSO dedicata allo studio profondo del Mediterraneo dal punto di vista geofisico, vulcanologico e dell’ambiente marino. Inoltre è ripreso, senza problemi, il funzionamento delle strutture di rivelazione già installate per il telescopio Km3NeT in operazione dalla fine del 2015 e che durante gli ultimi 12 mesi erano state spente a causa dei lavori di ampliamento dei laboratori stessi. Infine, ci fa piacere sottolineare come i lavori siano stati portati avanti, nonostante la situazione pandemica, in totale sicurezza e nel rispetto delle norme Anti-Covid, e con uno stop di soli 3 mesi dovuti al primo lockdown e all’aggiornamento dei piani di sicurezza per la riapertura del cantiere. A questo risultato si è giunti grazie al lavoro ed alla dedizione della Divisione Tecnica dei LNS guidata dall’Ing. R. Papaleo e con il contributo fondamentale dei Sigg. D.Bandieramonte, L.D’antoni, A.Mirabella, F.Platania, M.Piscopo, R.Romeo S.Tringale e dell’Ing.D.Cittadino.”