Cosenza e Catanzaro in protesta: la Calabria alza la testa e chiede a gran voce la sicurezza sanitaria [FOTO]

Alcune centinaia di manifestanti hanno tentato di bloccare, questa sera, l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Cosenza Sud
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Manifestazioni di protesta contro il lockdown imposto dall’ultimo dpcm in materia di contenimento del contagio da coronavirus e contro le condizioni del sistema sanitario nella regione si stanno svolgendo in diversi centri della Calabria che da venerdì scorso è “zona rossa“. Alcune centinaia di manifestanti hanno tentato di bloccare, questa sera, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Cosenza Sud. I dimostranti si sono radunati nei pressi della rotonda che si trova davanti lo svincolo e hanno cercato di forzare il blocco attuato dalle forze dell’ordine, mostrando striscioni a favore della sanità pubblica e urlando slogan contro la classe politica calabrese. Davanti al tentativo di bloccare l’autostrada, le forze dell’ordine hanno risposto con una carica e un manifestante è rimasto ferito. La situazione sembra ora essere tornata alla calma. I manifestanti chiedono lo stop ai commissariamenti, un piano sanitario straordinario, il reddito per chi è colpito dalla crisi, le dimissioni del governo regionale.

A Catanzaro, circa 500 persone stanno manifestando sul corso Mazzini. La mobilitazione è stata organizzata sui social e ha registrato l’adesione di alcuni movimenti di destra, anche se non mancano esponenti della sinistra. Non ci sono comunque sigle di partito. I manifestanti stanno intonando cori sia contro il governo nazionale che regionale. La manifestazione e’ presidiata dalla Polizia in assetto antisommossa, ma al momento si sta svolgendo in modo pacifico. Artigiani, commercianti e ristoratori hanno manifestato davanti alla Prefettura del capoluogo esponendo cartelli e striscioni contro la politica e sollecitando misure per sopperire alla mancanza di incassi. Tra coloro che sono scesi in strada anche Simona, una commerciante che ha chiuso il proprio negozio di intimo dopo il lockdown del marzo scorso.

Gli aiuti – spiega la donna – sono stati minimi e avendo degli arretrati ho dovuto chiudere. Non me la sono sentita di chiedere un prestito a causa dell’incertezza sul futuro“. Accanto a lei la titolare di un ristorante pizzeria su Corso Mazzini, la strada principale del centro di Catanzaro. Dopo i primi giorni di zona rossa ha deciso di chiudere in attesa di vedere cosa succede. “Gli incassi – dice Santina – erano esigui e non sufficienti per fare fronte alle spese. Nei giorni di apertura ho incassato un centinaio di euro al giorno contro una media di 7-800. Cosi’ non si puo’ andare avanti”. Nel corso della manifestazione – cui hanno partecipato anche gruppetti di estrema destra ed estrema sinistra – pesanti critiche sono state lanciate al mondo politico per lo stato della sanità in Calabria e per le ultime vicende, con l’avvicendamento del commissario regionale al settore Saverio Cotticelli con Giuseppe Zuccatelli. La manifestazione e’ stata seguita dalle forze dell’ordine ma si e’ svolta in maniera tranquilla e senza incidenti.

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