Diego Armando Maradona è nato il 30 ottobre 1960 a Lanús, un sobborgo di Buenos Aires da Diego Maradona Senior di etnia guaraní e Dalma Salvora Franco di origini italiane. Italo-argentino nel sangue, è stato il calciatore più grande di tutti i tempi portando l’Argentina a vincere la Coppa del Mondo nel 1986 e regalando al Napoli gli unici due scudetti della sua storia, nel 1987 e nel 1990. Il suo palmares è straordinario, ma a prescindere da vittorie, gol e presenze, ciò che lo rende immortale sono le emozioni che ha trasmesso a intere generazioni di tifosi per il modo con cui ha giocato e con cui si è schierato, sempre con i deboli e contro i poteri forti, regalando sogni che spesso e volentieri è riuscito a realizzare con giocate senza precedenti sul terreno di gioco.
Soprannominato “El Pibe de Oro“, cioè “il ragazzo d’oro”, in carriera oltre che nella nazionale Argentina ha giocato negli Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia, nei Newell’s Old Boys e infine di nuovo nel Boca Juniors. Ha giocato a calcio dal 1976, quando aveva 16 anni, fino al 1997, quando ne aveva 37. Ma la sua carriera sarebbe stata molto diversa e ben più longeva, come anche la sua vita, se non fosse caduto sin da giovanissimo nella trappola delle dipendenze.
Maradona, infatti, ha iniziato a drogarsi nel 1982 quando viveva a Barcellona e giocava nella squadra catalana. “E’ stato il più grande errore della mia vita“, ha detto in una delle tante interviste rilasciate in televisione negli ultimi anni della sua esistenza. “Ho dato un grande vantaggio ai miei avversari a causa della mia malattia. Sai il giocatore che avrei potuto essere se non avessi mai preso droghe? Ho 53 anni ma con la vita che ho passato è come se ne avessi 80, perchè la mia vita non è stata normale” ha detto 7 anni fa.
A causa della dipendenza da cocaina, Maradona ha sofferto di gravi problemi di salute soprattutto dopo il ritiro da calciatore, e quindi l’inizio di una vita sregolata e sganciata dai ritmi sportivi di competizioni e allenamenti. Secondo le ricostruzioni più credibili, Maradona si è drogato più o meno con continuità dal 1982 al 2004. Nel 2000 a causa di un’overdose è finito in terapia intensiva perchè l’eccessiva dose di cocaina gli ha provocato “ipertensione arteriosa e aritmia ventricolare“.
Nel 2004 ha avuto un infarto e nel 2005 è stato sottoposto ad un bypass gastrico per l’eccesso di peso che l’aveva portato ad una grave obesità. Nel 2007 è stato nuovamente ricoverato in ospedale per l’epatite. Nel 2015 ha avuto un altro bypass gastrico, sempre per combattere l’obesità. Negli ultimi venti anni di vita ha avuto sbalzi di peso clamorosi. Ha continuato sempre a bere, ma ha dichiarato di non assumere più cocaina dal 2004 “e adesso mi sento benissimo“. Nonostante il suo spirito rivoluzionario e il carattere eccentrico, Maradona non ha mai nascosto la sua debolezza nella dipendenza dalla cocaina, che gli costò anche gravi problemi alla sua carriera calcistica, sin dal 1991 quando venne squalificato proprio per la positività alla droga mentre giocava nel Napoli. Durante la squalifica, tornò in Argentina e venne arrestato a Buenos Aires perchè beccato con mezzo chilo di cocaina.
Dopo anni di pausa, è tornato in campo ai mondiali di USA 1994 segnando un grande gol nel girone contro la Grecia: il suo urlo liberatorio fece il giro del mondo. Durante il mondiale, però, è stato nuovamente squalificato per una sostanza proibita che il medico gli aveva somministrato per perdere peso. “Mi hanno escluso dal calcio, non credo di volere un’altra vendetta, ormai la mia anima è spezzata” ha detto dopo l’addio. E l’Argentina venne subito eliminata. “El Pibe de Oro“, tuttavia, era tornato a giocare in Argentina ma nel 1997 l’ennesimo test con la presenza di tracce di cocaina nelle urine pose fine per sempre alla sua straordinaria carriera da calciatore.
Che però resta scolpita per sempre nel cuore e nella mente di miliardi di persone in tutto il mondo.