Se c’è un aspetto che la pandemia da Coronavirus ha radicalmente modificato nelle abitudini di tutti è certamente quello dei viaggi. In un mondo globalizzato dove la facilità degli spostamenti, i prezzi concorrenziali dei mezzi ad alta velocità e l’ampia offerta turistica concedono a tutti la possibilità di far divenire il viaggio una consuetudine, rinunciare alle personali esplorazioni ha un sapore amaro. Come molte cose di cui riconosciamo il valore solo quando ne siamo involontariamente privati anche i viaggi non fanno eccezione ed è facile che la loro assenza lasci un vuoto temporaneamente incolmabile. Pare, infatti, che oltre il 70% degli Italiani abbia recentemente affermato con decisione che l’impossibilità di spostarsi abbia fatto loro apprezzare maggiormente la semplice circostanza di poter viaggiare.
Una cura a questa spiacevole sensazione di vuoto può essere, però, ricercata nei ricordi di viaggio. Rifugiarsi in un ricordo ben conservato, in una raccolta fotografica selezionata con sapienza o nella rilettura di un diario di viaggio sono tutti modi per rinnovare le esperienze più significative che abbiamo avuto e perché no, anche un’occasione per fare qualche utile correttivo agli itinerari futuri.
I ricordi di viaggio che mancano di più agli Italiani
Una recente ricerca, condotta da YouGov nell’ottobre 2020 su un campione di 2.000 Italiani, ha evidenziato quali sono gli aspetti che sono più mancati dei viaggi che non hanno potuto portare a termine durante le passate vacanze estive. Se era facile immaginare che l’assenza di viaggi avrebbe fatto rimpiangere a molti la possibilità di lasciarsi alle spalle la quotidianità o la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e in generale vivere nuove esperienze, la ricerca ha, invece, messo in luce un aspetto più minuto della sensibilità dei viaggiatori. Circa il 58% di coloro che sono stati intervistati ha sottolineato come ciò che più è venuto meno è la possibilità di creare nuovi ricordi di viaggio.
Il sondaggio ha, inoltre, rivelato come quasi la metà dei nostri connazionali abbia parlato molto più frequentemente di viaggi all’interno del proprio nucleo familiare e, soprattutto, che il 35% abbia intenzione nel prossimo futuro di conoscere meglio proprio il nostro Belpaese, quale irrinunciabile meta di approfondimento culturale e personale dalla quale è impossibile esimersi.
Il dato più entusiasmante proviene da coloro che si sono rivelati essere i viaggiatori più irriducibili. Questi indefessi esploratori che rappresentano oltre il 30% degli intervistati, hanno espresso l’esigenza di concedersi, non appena la situazione emergenziale lo consentirà, addirittura il viaggio della propria vita.
Quest’aspirazione accomuna ben tre generazioni: quella X (tra i 44 e i 55 anni), i Millenials (cioè i 25/39enni) e i più giovani appartenenti alla generazione Z (18/25 anni). Tutti, chi in percentuale maggiore chi in percentuale minore, risparmiano più volentieri fondi economici proprio per viaggiare, secondo quanto emerso dall’indagine statistica effettuata dal gruppo di gestione del credito KRUK.
Come creare al meglio e custodire i propri ricordi di viaggio
In effetti, quello che rende indelebili i ricordi sono le emozioni, quindi è essenziale non sottrarre tempo alle esperienze, ad esempio, spendendo frammenti di viaggio nell’inutile creazione dei post per i social. Per quelli ci saranno piovose domeniche sul divano, lunghi percorsi sui mezzi pubblici da occupare con una piacevole distrazione e chissà quante altre occasioni. È importante, invece, assaporare ogni istante, concentrarsi sul profumo della salsedine sulla pelle, ascoltare il riverbero dei passi in una cattedrale, osservare ogni espressione dei compagni di viaggio e gustare una pietanza prelibata e caratteristica che potrebbe accadere di non assaggiare nuovamente.
Infine, è fondamentale non smettere mai di ricordare i propri viaggi e ripercorrerne le tappe con gli amici che ci hanno accompagnato o raccontandoli a quelli che non abbiamo portato con noi. Custodire i propri ricordi di viaggio è un’infinita riserva di positività alla quale attingere nei momenti più bui; ma condividerli significa rendere partecipi, coloro che ci sono vicini, di tutti quei viaggi che non sono solo vacanze ma vissuti che diventano parte integrante di noi stessi.