“Io non ho paura, non l’ho mai avuta nella mia vita di uomo delle istituzioni e sono sempre andato là dove lo Stato mi ha chiesto di andare. Sarà così anche questa volta“: è quanto ha affermato il neocommissario alla Sanità della Calabria Guido Longo sul Corriere della Sera. “Mia moglie è abituata, è una funzionaria di polizia, oggi è di stanza a Catania, che è la mia città, ma spesso e volentieri in passato mi ha seguito nelle mie missioni. Insomma, anche lei è d’accordo se è questo che volete sapere. Ora vedremo di organizzarci, comunque entrambi siamo sempre andati là dove lo Stato ha voluto“.
“In Calabria c’è la ‘ndrangheta. Ma ci sono anche tanti, tantissimi calabresi per bene, probi, che lavorano e hanno voglia di lavorare. Insieme a loro sono convinto che potremo provare a risollevare la sanità regionale, io di sicuro farò la mia parte, ognuno dovrà fare la propria“.
Su Repubblica Longo aggiunge: “Lunedì sarò a Catanzaro. Voglio vedere con i miei occhi e capire come stanno le cose prima di fare qualsiasi tipo di valutazione“. “Quando sono stato chiamato non ho esitato un istante“, “sono sempre stato inviato a lavorare in situazioni complicatissime e ad affrontare sfide complicate. Ringrazio il governo per la fiducia e spero di poterla ripagare. La cosa più importante è consentire a tutti in Calabria di avere assistenza sanitaria“.
Il neocommissario conosce “il territorio nella sua complessità, ho avuto modo di leggerne le dinamiche e lavorarci anche in momenti delicati. A Reggio Calabria sono stato da questore nel periodo buio dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questo nuovo incarico non mi trova impreparato“.