Poche ore dopo aver raggiunto l’intensità di uragano nella mattina di ieri, mercoledì 11 novembre, mentre iniziava a spostarsi verso nord-est nel Golfo del Messico, Eta si è indebolita a tempesta tropicale a ovest della Florida nel pomeriggio di ieri. Ma già alle 4 del mattino di oggi, giovedì 12, la tempesta era pronta ad un altro landfall in Florida. Il secondo landfall è avvenuto vicino Cedar Key con venti stimati a 80km/h.
Le bande esterne di pioggia e vento hanno sferzato la costa occidentale della Florida Peninsula da Tampa a Marco Island ieri. Oggi, Eta potrebbe provocare forti venti, inondazioni localizzate, tornado isolati, innalzamento della marea. Non appena ha toccato terra, ci sono state notizie di tetti divelti e strade allagate, molte chiuse perché impraticabili (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). Oltre 30.000 persone sono rimaste senza energia elettrica lungo la costa occidentale dello stato. L’innalzamento della marea ha allagato le aree costiere lungo la costa occidentale, raggiungendo 91cm oltre il livello normale a Naples e For Myers. Nella contea di Pinellas, i soccorritori hanno condotto decine di interventi per salvare persone rimaste bloccate nelle case o nelle strade allagate. Persino il Tampa International Aiport è stato costretto a sospendere le operazioni a causa della tempesta.
Eta ha già scaricato piogge torrenziali in Florida: 457mm sulla Florida meridionale tra domenica 8 e lunedì 9 novembre hanno causato diffuse inondazioni delle strade e delle località meno elevate nell’area di Miami e Fort Lauderdale. Il primo landfall è avvenuto nella notte di domenica a Lower Matecumbe Key con venti a 105km/h. Oggi Eta attraverserà anche la parte settentrionale della Florida Peninsula, dopodiché dovrebbe spingersi al largo della costa atlantica settentrionale della Florida.
Un sistema tropicale che tocca terra in Florida a novembre è raro, ma colpire questa particolare parte della costa è qualcosa che non è mai successo nel mese di novembre, si legge sul sito di AccuWeather, autorevole centro meteorologico statunitense. I landfall lungo l’intera Costa del Golfo degli USA sono rari a novembre: ne sono stati registrati solo 12 da quando sono iniziate le registrazioni nel 1850.
L’ultima volta che un uragano ha interessato parte di Tampa è stato in occasione dell’uragano Irma nel 2017, che ha colpito di striscio i settori orientali della città come uragano di categoria 1, provocando comunque danni, blackout e innalzamento della marea. Prima dell’uragano Irma, l’ultima volta che la Baia di Tampa è stata colpita direttamente da un uragano è stata nel 1921, quasi un secolo fa, ancora prima che agli uragani venisse dato un nome. Conosciuto come “l’incubo dimenticato”, secondo il Servizio Meteorologico Nazionale, l’uragano uccise almeno 8 persone e si lasciò dietro una diffusa distruzione.
Eta è stata rinominata per la prima volta come tempesta tropicale il 31 ottobre, eguagliando momentaneamente il record del 2005 per il maggior numero di sistemi in una singola stagione degli uragani (record poi battuto con la formazione di Theta, 29° sistema tropicale della stagione). Eta ha seguito una traiettoria a zig-zag: prima ha colpito l’America Centrale, poi i Caraibi, poi si è spostata negli Stretti della Florida e poi sul Golfo del Messico orientale. È passata oltre una settimana dall’impatto catastrofico di Eta in America Centrale, dove ha provocato alluvioni e frane, uccidendo oltre 100 persone. Eta ha colpito il Nicaragua come tempesta di categoria 4, solo la quinta tempesta a compiere il landfall di questa intensità nella storia del Paese.