Ci sono pazienti malati di tumore in grado di produrre risposte eccezionali ai trattamenti anche di forme tumorali molto gravi e per questo definiti “super-pazienti”. Finora i medici e gli scienziati sapevano poco sui meccanismi responsabili di tali risposte ma ora uno studio condotto proprio su questi pazienti “speciali” svela alcuni enigmi e i risultati possono essere utili nello sviluppo di nuove terapie anti-cancro più efficaci.
Grazie ad un’analisi completa di un gruppo di super-pazienti, i ricercatori americani hanno identificato cambiamenti molecolari nei loro tumori che possono spiegare alcune di queste risposte particolarmente positive alle cure. I risultati di questo studio americano dimostrano che le caratterizzazioni genomiche del cancro possono svelare alterazioni genetiche alla base di risposte inaspettate al trattamento. Lo studio, pubblicato su ‘Cancer Cell’, è opera dei ricercatori del National Cancer Institute (Nci), parte dei National Institutes of Health, in collaborazione con colleghi di altri istituti.
“La maggior parte dei pazienti coinvolti in questo studio aveva tumori metastatici che sono tipicamente difficili da trattare, ma alcune delle risposte dei malati sono durate per molti anni. Ricercatori e medici che curano questi pazienti sono da tempo incuriositi dai meccanismi alla base di queste rare ed eccezionali risposte al trattamento. Utilizzando i moderni strumenti genomici, ora possiamo iniziare a risolvere questi affascinanti enigmi”, ha detto Louis Staudt, coautore dello studio. “Come ricercatori clinici, abbiamo molto da imparare da questi pazienti e loro hanno molto da insegnarci”, ha detto Percy Ivy, che ha co-diretto la ricerca. “La conoscenza acquisita dallo studio dei pazienti con una risposta eccezionale può aiutare a modificare il modo in cui ci prendiamo cura dei malati in futuro e ci aiuterà ad avvicinarci all’obiettivo dell‘oncologia di precisione“.
Lo studio retrospettivo includeva il dossier medico dettagliato e campioni biologici di 111 pazienti con vari tipi di cancro che avevano ricevuto trattamenti standard, come la chemioterapia. Per 26 dei 111 pazienti (24%), i ricercatori sono stati in grado di identificare caratteristiche molecolari che potrebbero spiegare le risposte eccezionali ai trattamenti, come la presenza di molteplici cambiamenti genetici rari nel genoma del tumore o l’infiltrazione nel tumore stesso di alcuni tipi di cellule immunitarie. Lo studio si aggiunge ai dati che evidenziano la capacità del sistema immunitario di “intervenire” e aiutare a eradicare i tumori. In alcuni pazienti dello studio, l’aumento dei livelli di linfociti B, un tipo di cellula immunitaria, a livello tumorale è stato associato a risposte eccezionali. Se confermati, i risultati potrebbero fornire indizi preziosi agli studiosi che cercano di sviluppare trattamenti che sfruttano le vulnerabilità delle cellule tumorali.