December global holidays: Google dedica un tenerissimo doodle alle Festività di dicembre nel Mondo

Oggi inizia l'ultimo mese del 2020 e Google ha scelto di dedicare un doodle alle December global holidays, le Festività di dicembre nel Mondo
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Un uccellino decora con tante lucine natalizie la celeberrima scritta in Home Page: Google ha scelto oggi, 1° Dicembre 2020, di dedicare un doodle alle December global holidays, le Festività di dicembre nel Mondo.

DECEMBER GLOBAL HOLIDAYS, LE FESTIVITA’ DI DICEMBRE NEL MONDO

Dicembre, con i suoi 31 giorni è il 12° e ultimo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano.
I suoi giorni tradizionalmente festivi in Italia sono l’8 (Festa dell’Immacolata), il 24 (Vigilia di Natale), il 25 (Natale) il 26 (Santo Stefano) ed il 31 (Notte di San Silvestro).

E il Natale? Come si festeggia nel Mondo?
In Germania i festeggiamenti iniziano la prima settimana di dicembre per le celebrazioni di San Nicola (5-6 dicembre). Imperdibili i mercatini natalizi ed il Natale di Asburgo, dove ragazze vestite da angeli vengono calate dalla cima del municipio nella piazza della città. Nelle case non può mancare la corona dell’Avvento (in cui sono presenti 4 candele da accendere per ogni domenica di Avvento fino al Natale), mentre, ai più piccoli si dona il calendario dell’Avvento, fatto in casa o acquistato, contenente cioccolatini o giochini, uno per ogni giorno dall’1 al 24 dicembre.
In Francia i festeggiamenti variano a seconda delle regioni. L’Alsazia è la regione dei mercatini natalizi ( i più belli si trovano a Strasburgo e Marsiglia). Il presepe è formato da piccole statuine d’argilla (santouns), raffiguranti personaggi del paese (es. sindaco, parroco, maestre; ognuno con i propri attrezzi del lavoro). I bimbi ricevono doni da Petit Jesus o Pere Noel, assistito da Pre Fouttard, che gli ricorda come si sono comportati durante l’anno, mentre gli adulti si scambiano doni a San Silvestro e non a Natale. In Provenza si fa bruciare un ceppo di abete; a Carpentras, sempre in Provenza, si dedica alla Madonna un vaso di rosa di Gerico e, nelle chiese vicino al mare, pescatori e pescivendoli depositano un cesto di pesci ai piedi dell’altare in segno di devozione a Gesù.
In Inghilterra l’aria natalizia si sente già a novembre, con l’accensione delle prime luminarie, quando i bimbi si impegnano a scrivere le prime letterine a Father Christmas, stilando la lista dei doni desiderati mentre i grandi si impegnano a trovare le Christmas Card, i celebri biglietti d’auguri per parenti e amici. Inoltre, la sera della Vigilia, i bimbi lasciano vicino al camino una tazza di latte e biscotti per Father Christmas e una carota per Rudolf, la renna, appendendo al camino le calze dove Babbo Natale metterà i doni.
In Brasile oltre alle cerimonie cristiane vengono svolti anche riti cardesisti, dove persone vestite di bianco, danzano in tondo sulla spiaggia fino a raggiungere uno stato di estasi. Il giorno di Natale invece si offrono doni floreali anche alla dea del mare e della prosperità Yemanja, appartenente al pantheon del Candomblé, religione di origine Loruba.
In Messico la sera della Vigilia si mette in scena una piccola rappresentazione conosciuta come las posadas, dal nome delle locande per pellegrini situate un tempo lungo le strade maestre. Una coppia, che impersona Maria e San Giuseppe, bussa a varie porte chiuse, cercando riparo e recando delle candeline accese. A mezzanotte, dopo la messa, tutti i bambini presenti rompono con dei bastoni le pifiatas, grosse pentole in coccio precedentemente decorate, dentro le quali sono conservati frutti di stagione, confetti e pezzi di canna da zucchero.
Il Natale in Australia si festeggia in spiaggia al caldo sole estivo, durante le vacanze scolastiche, con barbecue a base di pesce con gamberi e scampi.
In Asia, soprattutto in Giappone, le abitazioni sono decorate con festoni e addobbi di bambù e rami di pino per scacciare gli spiriti maligni.
In Cina, l’albero viene addobbato con luci, lanterne, fiori e collane di carta e ai più piccoli non resta che aspettare Shengdan Laoren, il Babbo Natale dagli occhi a mandorla che vive a Beiji Cun, dove è stato costruito un villaggio identico a quello di Rovaniemi, in Finlandia.
In Africa, la sera della vigilia le famiglie si riuniscono insieme, lasciando aperto l’uscio di casa per permettere a chiunque voglia di prendere parte ai festeggiamenti, scambiandosi generi alimentari e vestiti. Nei giorni precedenti il Natale, le ragazze, ballando e cantando, vanno di casa in casa, accompagnate da tamburi, mentre dopo il 25 sono gli uomini, con i volti coperti da grosse maschere in legno, ad esibirsi lungo le strade. Al posto dei classici alberi di Natale, troviamo rami di palma su cui sono applicati grandi fiori bianchi.

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