Festività di dicembre in tutto il mondo: il Dongzhi cinese è la vittoria della luce sull’oscurità

Tra le festività di dicembre in tutto il mondo in Cina si celebra il Dongzhi che nel solstizio d'inverno il prevalere delle energie positive dello yang sull'oscurità dello yin
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Il Natale è il modo più diffuso in cui vengono celebrate le festività di dicembre in tutto il mondo che sono connesse al solstizio d’inverno.
Sebbene l’egemonia cristiana abbia oramai fagocitato gran parte delle festività altre che si celebrano a dicembre, molte tentano strenuamente di resistere.
Alcune tradizioni come quella del Dongzhi, in Cina si celebra da più di 2.000 anni nel giorno del solstizio d’inverno e oggi come allora, rappresenta la natura che farà sì che il giorno abbia il sopravvento sulla notte.

Il Dongzhi il “Natale” cinese

Anche in Cina in antichità veniva festeggiato il periodo che corrisponde al nostro Natale cristiano, questo momento prende nel Paese il nome di Dongzhi e come molte festività di dicembre in tutto il mondo, celebra l’inizio dell’inverno che coincide con il solstizio d’inverno.

Dongzhi significa letteralmente “arrivo dell’inverno” o “estremo dell’inverno”.
Per comprendere davvero questa festività è necessario spiegare che il calendario tradizionale dell’Asia orientale divide l’anno in 24 fasi solari e in 11 mesi lunari; il Dongzhi rappresenta la 22esima di queste fasi solari e le sue origini risalgono all’antico concetto dello yin e yang.

La filosofia dell’armonia universale che caratterizza il taoismo, in seguito all’allungarsi delle giornate che segue al solstizio d’inverno, vede proprio in relazione a questa fase un aumento dei flussi di energie positive.

Il solstizio d’inverno rappresenterebbe il punto di incontro tra il culmine di freddo e oscurità – caratteristiche yin – e la svolta verso un nuovo inizio evolutivo di yang, che porta con sé luce e calore.

Gli antichi culti richiedono che le persone con lo stesso cognome o appartenenti allo stesso clan si rechino a venerare i propri antenati in questo giorno che si stringe intorno al valore della famiglia.

Gli anziani sostengono, inoltre che si possa essere un anno più vecchi solo dopo il Dongzhi e che non sia necessario attendere il famoso Capodanno cinese che arriva solo sei settimane più tardi.

Un’altra usanza praticata da numerose famiglie cinesi, consiste nell’appendere in casa un dipinto realizzato ad acquerello e raffigurante un susino. La particolarità è che si tratta di un disegno incompleto, all’inizio l’albero è raffigurato spoglio e solo con il passare del tempo l’alberò riceverà gli altri colori e fiorirà con il contributo di tutti i membri della famiglia, che giorno dopo giorno, proprio a partire dal solstizio d’inverno, aggiungeranno un petalo o un fiore alla composizione.

I piatti tradizionali del Dongzhi

I diversi piatti proposti e cucinati per il Dongzhi fungono da promemoria proprio per ricordare che si sta crescendo ed è un’occasione per ricordare che in futuro si può fare di meglio.

Durante questa giornata la famiglia si riunisce e nelle comunità cinesi la preparazione delle polpette di riso rappresenta un momento di unione familiare.
Le palline di riso possono essere bianche o colorate, vuote o ripiene, aromatizzate al vino rosso o cotte in una zuppa, ma sono sempre immancabilmente presenti sulla tavola del Dongzhi nel sud del Paese.

Le palline di riso, chiamate tangyuan, simboleggiano la prosperità e l’unità del nucleo familiare, non a caso, il tangyuan si serve anche alle feste di matrimonio. Durante il Dongzhi viene anche servito un vino di riso non filtrato e moderatamente alcolico.

Nel Nord della Cina, invece, il piatto simbolo della riunione familiare sono i celebri ravioli cinesi. Il piatto si dice che fu inventato da Zhang Zhongjing, un medico vissuto tra il II e il III secolo, sotto la dinastia Han.
In un freddo giorno d’inverno quando Zhang vide i poveri soffrire per i geloni alle orecchie e ordinò ai suoi apprendisti di riempire i ravioli con carne d’agnello e pepe nero, servendoli con del brodo per distribuirli e tenere caldi coloro che ne avevano necessità per non veder congelare le proprie orecchie. Motivo per cui questi ravioli hanno proprio la forma di orecchie.

Il Dongzhi è una delle festività di dicembre in tutto il mondo che coinvolge non solo la Cina ma anche altri paesi orientali come Taiwan dove il culto degli antenati è la caratteristica principale legata a questa festività.

Qui vi è l’uso di modellare le palline di riso glutinoso con la forma di animali come: galli, anatre, tartarughe, mucche, maiali o pecore che sono considerati dalla tradizione come dei buoni auspici.

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