Adolf Hitler ha vinto le elezioni in Namibia con una vittoria schiacciante sugli avversari: l’84,88% dei consensi. Sarà dunque lui il nuovo rappresentante della Regione settentrionale di Oshana. Per la precisione è stato eletto nel collegio elettorale di Ompundja, per conto del partito di governo, la Swapo. Il neo-eletto, il cui nome completo è Uunona Adolf Hitler, ha ovviamente un nome particolare, ma lui ha poco a che vedere con il noto omonimo: è un attivista per i diritti civili, in prima linea nella lotta contro l’apartheid. Ma come mai questo nome? La Namibia è un’ex colonia tedesca, ed il nome Adolf non è raro. Tra l’altro, nel Paese non mancano vie intitolate a Bismarck o persino allo storico ministro degli Esteri Hans-Dietrich Genscher. Meno frequente, in effetti, l’abbinamento con il cognome del Fuhrer. “Il fatto di portare questo nome non significa certo che ambisca al dominio globale“, assicura Hitler della Namibia. Intervistato dal tabloid tedesco Bild, Uunona ha spiegato che per molti anni il nome gli era sembrato assolutamente normale: “Solo quando sono diventato adulto ho capito che quell’uomo intendeva sottomettere tutto il mondo: ma io non ho niente a che vedere con queste cose”.
Era stato il padre a scegliere di chiamarlo come il Fuhrer: “Probabilmente non aveva assolutamente capito cosa significasse il nome di Adolf Hitler. Ma ora è troppo tardi per cambiarlo. Sta in tutti i miei documenti ufficiali. Mia moglie ha trovato una soluzione pratica: mi chiama semplicemente Adolf”.
Visti i principi sui quali si basa l’attività politica del neo eletto in Namibia, l’uomo che trascinò il mondo verso l’apocalisse della Seconda guerra mondiale provocando l’Olocausto non ha avuto gran ruolo nel successo elettorale dell’Adolf Hitler ‘moderno’, realizzatosi in totale controtendenza ai risultati della Swapo – un partito emerso da un movimento di liberazione nazionale – essendo questo crollato dall’83% al 57%. Però qualche utente di Twitter ha manifestato dubbi: “Perchè uno con un nome del genere decide di entrare in politica?“, si è chiesto qualcuno su Twitter.
Come già detto non è raro in Namibia imbattersi in persone che portino un nome e un cognome tedesco. Molti chiamavano i figli come i propri datori di lavoro, sia per facilitare gli europei presenti nel Paese che avevano difficoltà a pronunciare correttamente i nomi africani, sia come forma di rispetto o sottomissione. E questo nonostante l’esperienza coloniale della Germania sia stata molto dura e dolorosa per la Namibia: diverse parti del Paese tra il 1884 e il 1915 facevano parte del Reich, che spesso stroncò con il sangue le rivolte degli Herero e dei Nama, mietendo centinaia di migliaia di vittime. Ancora oggi il tema dell’elaborazione dei crimini commessi durante l’epoca coloniale non rende per niente semplici le relazioni tra i due Paesi. Basti pensare che qualche mese fa il presidente Hage Geingob aveva salutato con entusiasmo “le scuse poste dalla Germania per il genocidio compiuto in Namibia”.