Il Decreto Natale, quello illustrato ieri dal premier Conte, è online sulla Gazzetta Ufficiale. Presenta però un errore che non è sfuggito agli attenti cittadini italiani. Il provvedimento, che contiene le misure da adottare durante le feste, sarà effettivo…tra un anno. O almeno così recita il decreto: ‘note: Entrata in vigore del provvedimento: 19/12/2021’, come riportato nel testo pubblicato anche sul web. Il refuso è diventato ormai virale sui social, senza sfuggire a commenti ironici e ‘al vetriolo’. Anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, sottolinea l’errore con la matita rossa: “E per un anno… liberi tutti!”. Tra i commenti più simpatici si legge anche: “ora tutti a sciabolare”. E ancora Nicola Porro che scrive su Facebook: “Tranquilli, il Natale 2020 è salvo: il decreto con le nuove restrizioni entra in vigore il 19 dicembre… 2021!“.
Il refuso è stato subito corretto e in merito è stata fatta chiarezza. Il testo del decreto legge Natale, dunque, non contiene errori nel testo. La formula pubblicata è quella ordinaria: “Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione“. Ergo, il decreto legge è in vigore da oggi. Sono corrette anche le date all’interno del decreto, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. L’errore, subito rimarcato sui social, riguarda la testata on line della Gazzetta Ufficiale, che, per ogni provvedimento, pubblica, a scopo facilitativo e al di fuori del testo, la data di entrata in vigore. Lì è apparsa la data errata del 19 dicembre 2021, subito corretta dai responsabili della versione on line della Gazzetta, fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia. In realtà, di tanto in tanto, la Gazzetta Ufficiale pubblica vere e proprie “rettifiche” di testi di legge. L’ultima volta era accaduto il 12 dicembre scorso con due rettifiche di comunicati dell’Agenzia Italiana del Farmaco. Il 5 dicembre fu pubblicato il testo dell’errata corrige di un comunicato del Ministero dell’Economia sugli ispettori della Guardia di Finanza. Il 30 novembre la rettifica dell’articolo 4 comma 3 del decreto legge ristori ter.