Dopo la spettacolare eruzione dell’Etna iniziata nella notte tra 13 e 14 dicembre, con fontane di lava fino a 150-200 metri e flussi piroclastici, questa particolare fase di attività del vulcano è diminuita ma non è conclusa.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha reso noto che “durante la notte, l’attività eruttiva dell’Etna è fortemente diminuita. A partire dall’alba si rileva attività stromboliana da tre bocche sul Cratere di Sud-Est: quella detta ‘della sella’, le due altre nella parte orientale del cono. Dalle ore 07:30 circa si osserva una abbondante emissione di cenere, che forma un pennacchio diretto verso sud. Inoltre, dal cratere Voragine avvengono sporadiche esplosioni che producono modeste emissioni di cenere; nelle ore notturne era visibile il lancio di materiale piroclastico incandescente. Dalle ore 09:24 si osserva una ripresa dell’emissione di lava dalla nicchia di frana apertasi sul fianco sud-occidentale del Cratere di Sud-Est durante l’attività parossistica del 13 dicembre sera, formando una colata lavica diretto verso sud-ovest. Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico, nelle ultime ore, ha mostrato un incremento della sua ampiezza media a partire dalle ore 07:00 circa mantenendosi sempre su un valore alto. La posizione del centroide delle sue sorgenti risulta sempre localizzata nell’area del Cratere di SE. L’attività infrasonica continua ad essere sostenuta: rimangono su un livello alto il numero e l’ampiezza degli eventi infrasonici, soprattutto durante le fasi di incremento dell’ampiezza del tremore. Le reti GPS e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.”
Per quanto riguarda il traffico aereo, è stato emesso un codice rosso questa mattina alle 08:46, diventato poi arancione alle 10:06.