Dopo il terremoto magnitudo 4.4 che alle 21:27 ha colpito la costa ragusana appena al largo di Scoglitti, molte fake news sono dilagate sul web, con foto dei parossismi dell’Etna dei giorni scorsi spacciate per immagini in diretta. In realtà sul vulcano siciliano la situazione al momento è tranquilla.
L’ultimo aggiornamento dell’INGV-Osservatorio Etneo risale al pomeriggio di ieri (17:41): “Sulla base delle osservazioni compiute attraverso un sopralluogo effettuato da personale INGV e tramite l’analisi delle immagini della rete di telecamere di sorveglianza è stato possibile accertare che le nel corso della giornata odierna, i flussi lavici descritti nei precedenti comunicati non sono più alimentati e sono in corso di raffreddamento. Durante il sopralluogo sono stati prelevati campioni dei prodotti dell’attività esplosiva. Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico, nelle ultime ore, ha mostrato modeste oscillazioni della sua ampiezza mantenendosi attualmente su un valore medio. La posizione del centroide delle sue sorgenti risulta sempre localizzata nell’area del Cratere di SE. Riguardo l’attività infrasonica si registra un leggero decremento nel numero degli eventi infrasonici; le sorgenti risultano localizzate principalmente nell’area del Cratere di Nord-Est ed, in misura minore, nell’area del Cratere di Sud-Est. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano più deformazioni significative sui segnali delle stazioni ad alta e media quota rispetto al comunicato” precedente.
A fare ulteriore chiarezza è Stefano Branca, direttore dell’INGV di Catania: “Non c’è alcuna connessione tra il terremoto della scorsa notte con epicentro nella zona di Ragusa e l’attività dell’Etna,” ha dichiarato all’ITALPRESS . “Trovo assurdo – ha proseguito l’esperto – che ancora nel XXI secolo si cerchi una motivazione tra i fenomeni sismici e il vulcano e si parli delle due cose accomunandole e facendo passare informazioni sbagliate. La verità è che come è accaduto in passato per altri eventi sismici, l’Etna non andrebbe neanche citato. E’ solo purtroppo un luogo comune, oltretutto errato. Quello di ieri è un terremoto di natura tettonica legato alla dinamica del Canale di Sicilia, ai naturali movimenti della crosta terrestre che spaccandosi genera il sisma“.
“Le scosse si misurano non in base alla percezione che ognuno di noi ha – se avverte o meno il terremoto – ma su dati scientifici: l’evento sismico al largo della Costa Ragusana con una magnitudo 4.6, non può essere considerato ‘forte’. Si tratta semplicemente di un fenomeno più energetico rispetto agli altri. Io credo che anziché preoccuparci del terremoto, in questo momento, dovremmo preoccuparci di altre cose...”, ha sottolineato Branca.