Tra le festività di dicembre in tutto il mondo si festeggia l’Hanukkah, il “Natale” del mondo ebraico, ricco di tradizioni, di momenti spiritualmente alti e di una succulenta varietà di delizie culinarie che imbandiranno le tavole degli ebrei quest’anno tra il 10 e il 18 dicembre.
Tuttavia, al di là del ricordo dell’episodio storico della riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme al quale fa riferimento, Hannukah è una festività che oggi assume sfumature sempre più attuali. La storia dei Maccabei che lottano per il diritto di professare la propria fede parla di ciò che oggi chiamiamo multiculturalismo e ci invita a difendere il diritto di ogni cittadino del mondo di vivere, praticare e celebrare la fede a modo proprio.
Che cos’è l’Hanukkah
Oggi Hannukah, oltre al ricordo dell’evento storico a cui afferisce, celebra tutti coloro che, ieri come ai nostri giorni, hanno resistito alla pressione di conformarsi religiosamente e culturalmente e promuove la libertà religiosa, i diritti delle minoranze e il diritto di essere diversi.
I presenti a quel punto iniziano a intonate inni gioiosi e a eseguire i balli tipici, un altro momento, invece, è dedicato al gioco con il dreidel un oggetto simile a una trottola.
Hanukkah o Chanukkah è spesso stato chiamato “Natale ebraico”, ma non ha nulla a che fare con la festività cristiana se non il fatto di ricadere più o meno nello stesso periodo.
Si tratta, infatti, dell’unica festività ebraica che si svolge a cavallo tra due mesi: iniziando a Kislev e finendo in Tevet che nel calendario ebraico corrispondono più o meno al nostro novembre e al nostro dicembre.
Tra le festività di dicembre in tutto il mondo, non è un caso che questa festa venga celebrata in inverno, quando le giornate divengono più buie ed è necessario ricordare la vittoria della luce contro l’oscurità.
Per ricordare le luci accese un tempo è di particolare importanza rituale l’accensione dei lumi di un particolare candelabro a nove braccia chiamato chanukiah che si differenzia dalla menorah proprio per la presenza di due bracci in più.
L’accensione avviene dopo la comparsa delle stelle, quando oramai la sera è iniziata e il candelabro che un tempo veniva messo fuori dalla porta di casa oggi viene posto sui davanzali delle finestre. Dopo la prima candela ogni sera si accende un nuovo lume incrementandone progressivamente il numero per esprimere la perennità del giudaismo e la vitalità, mai estinta dal tempo, della Legge ebraica.
Come nacque l’Hanukkah
La storia spiega come nel 200 a.C. gli Ebrei che risiedevano in Israele fossero sotto il potere della dinastia dei Seleucidi (gli imperatori della famiglia che ereditarono il potere da Seleuco I, diadoco di Alessandro Magno che partecipò alla divisione del suo impero).
Per molto tempo i rapporti tra i due popoli furono pacifici e gli Ebrei furono liberi di professare la propria fede; ma quando al potere salì Antioco i rapporti si incrinarono irreparabilmente sia a causa della costrizione a violare i precetti della loro fede alla quale erano stati forzati gli Ebrei, sia in seguito alla profanazione del Tempio di Gerusalemme, che il nuovo re aveva incoraggiato al fine di poterlo utilizzare per la celebrazione di cerimonie pagane.
Per purificare il luogo sacro, tuttavia, l’unico elemento a loro disposizione fu un’ampolla d’olio benedetto che si rivelò miracolosamente sufficiente per 8 notti, tante quante quelle della festività che da quel momento prese il via per ricordare l’evento.
Sulla tavola nei giorni dell’Hanukkah
Nel menù tipico della Hannukah figurano gli atkes, sorta di pancakes realizzati con patate, cipolla, farina di matzah e sale, fritti nell’olio di oliva, che è, in richiamo alla miracolosa ampolla d’olio, l’ingrediente principale dell’occasione, di solito accompagnati da mousse di mela o panna acida. I blintzes, invece, sono crepes ripiene di formaggio freschissimo e fritte.
Altre preparazioni per la Hanukkah sono il morbido pane challah, simile al pan brioche, ottenuto con farina, olio d’oliva, uova, acqua, sale, zucchero, miele, lievito e il brisket, la punta di petto di manzo cucinata in una grande teglia con olio, cipolle, sedano e carote, alla quale si aggiunge un intingolo di pomodoro, aceto, zucchero, vino rosso, paprika; ma anche lo sformato kugel con patate, cipolle, farina, burro, tuorli e albumi montati a neve, da condire e infornare e la zuppa matzoh composta con gnocchi di farina di pane azzimo che vengono cotte in un brodo di pollo e verdure.
Tutti i cibi che imbandiscono il banchetto durante i giorni dell’Hanukkah devono rigorosamente attenersi ai dettami della cucina Kosher.
Quello che è “kosher” per la religione ebraica è quello che è “adeguato” perché rispetta le regole alimentari stabilite dalla Torah, interpretate dall’esegesi nel Talmud e codificate nel Shulkan Aruk.