In Germania stamattina hanno deciso di chiudere qualcosa per la prima volta dopo 10 mesi dall’inizio della pandemia. Lo chiamano “lockdown duro” perchè dal 16 dicembre al 10 gennaio chiudono i negozi (tranne supermercati, farmacie e banche) e le scuole. Che per loro, Paese normale, è una cosa fuori dal mondo. Eppure in realtà le scuole tedesche – che fino ad oggi sono state tutte regolarmente aperte – chiuderanno solo una settimana prima rispetto alle vacanze di Natale. Anche i ristoranti e le pizzerie restano aperti per l’asporto e non c’è alcun divieto alla mobilità e agli spostamenti, nessun coprifuoco, nessun divieto ad uscire di casa a fare sport o semplicemente passeggiare rispettando le distanze. Nessun agente della polizia tedesca può fermare le persone in giro, chiedere cosa stanno facendo, pretendere autocertificazioni. Il “lockdown duro” della Germania è molto più leggero della “zona arancione” dell’Italia o del Natale all’italiana con tutte le illogiche limitazioni che il Governo ha assunto senza alcun fondamento di scienza e di logica. E soprattutto in Germania non protesta nessuno perchè le poche aziende che saranno costrette a chiudere hanno già sul conto corrente i soldi versati direttamente dallo Stato per il mantenimento delle spese aziendali e dei dipendenti fino alla riapertura.
Ah, in Germania è la prima volta dopo 10 mesi dall’inizio della pandemia che chiudono per qualche giorno le scuole e i negozi e lo fanno quando la pandemia ha provocato 264 morti ogni milione di abitanti. “E’ una catastrofe“, dicono. Eppure in Italia, dove abbiamo fatto il lockdown più rigido del mondo e l’abbiamo fatto due volte, in primavera e in autunno, abbiamo 1.060 morti ogni milione di abitanti. Appare evidente anche a un bambino di che proporzioni sia il disastro del nostro Paese a causa della cattiva gestione della pandemia in termini di inefficienze dello Stato e della pubblica sanità.