Dieci giorni di zona rossa nei festivi e prefestivi tra 24 dicembre e 6 gennaio: il nuovo Decreto del governo smentisce completamente le misure per colori adottate dallo stesso esecutivo per gestire la seconda ondata della pandemia con differenziazioni territoriali, e impone per le festività natalizie misure più restrittive che saranno omogenee in tutto il territorio nazionale. Tutt’Italia sarà in “zona rossa” per dieci giorni: si tratta di 24, 25, 26 e 27 dicembre, poi ancora 31 dicembre, 1, 2 e 3 gennaio, infine 5 e 6 gennaio. In mezzo avremo 4 giorni di “zona arancione”: si tratta di 28, 29 e 30 dicembre, e poi del 4 gennaio.
In uno scenario così confusionario, è bene ricordare che questa “zona rossa” non ha nulla a che vedere con il lockdown della scorsa primavera (marzo-aprile): le attività consentite sono molte di più, come hanno già sperimentato i cittadini di tutte le Regioni che negli ultimi due mesi sono state in zona rossa (Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta, Toscana, Campania, Abruzzo e Alto Adige). Non è affatto vietato uscire di casa. Molti sono i motivi consentiti per l’uscita, dall’attività motoria (nei pressi della propria abitazione) all’espletamento dei bisogni degli animali domestici, ma anche la necessità di recarsi in supermercati, botteghe, alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri, barbieri e qualsiasi locale della ristorazione per ritirare qualsiasi prodotto gastronomico da asporto come pizze, gelati, cornetti, caffè e qualsiasi altra cosa di qualsiasi bar, gelateria, rosticceria, pub, ristorante, osteria e pizzeria. Tante, quindi, le motivazioni previste dalle leggi per uscire di casa anche in “zona rossa“, almeno fino al coprifuoco delle ore 22:00. Proprio per questo motivo, i locali della ristorazione rimarranno aperti.
Nei giorni in cui l’Italia sarà “arancione“, l’unica limitazione aggiuntiva rispetto alle zone gialle è il divieto di spostamento fuori dal proprio comune (a meno di esigenze di lavoro, salute o altre necessità illustrate nel decreto per i piccoli centri). Ma nei giorni “arancioni”, sono aperti anche tutti i negozi ed è consentito uscire senza alcuna autocertificazione, in totale libertà, in qualsiasi area del proprio comune anche per normalissime passeggiate.