ll fiume Po è salito di oltre 2,5 metri nelle ultime 24 ore sotto la spinta dell’ondata di maltempo che persiste sull’Italia con neve abbondante e violenti nubifragi che hanno provocato allagamenti, crolli di ponti ed esondazioni: è quanto emerge dal monitoraggio del livello idrometrico effettuato dalla Coldiretti a Boretto in provincia di Reggio Emilia, con l’allerta arancione e gialla per piene dei fiumi e criticità idraulica della protezione civile. “La situazione del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua nel nord della Penisola, dal Panaro che ha rotto gli argini nella zona tra Gaggio e Nonantola nel Modenese dove sono chiusi i ponti sul Secchia fino al torrente Cellina che e’ esondato a Barcis in Friuli mentre in Veneto e’ crollato un piccolo ponte su un torrente a Gosaldo“. “Cittadini evacuati, terreni sott’acqua, rami spezzati dal peso della neve ma anche aziende isolate nelle campagne dove sono stati mobilitati i trattori degli agricoltori della Coldiretti come spalaneve per pulire le strade e togliere case ed aziende dall’assedio della neve. I mezzi agricoli sono importanti – sottolinea la Coldiretti – per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili. La possibilità di utilizzare anche i trattori messi a disposizione dagli imprenditori delle campagne garantisce – precisa la Coldiretti – la viabilità e scongiura il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree più impervie interne e montane, grazie alla maggiore tempestività di intervento“.
L’ondata di maltempo ha anche provocato nevicate abbondanti nel bellunese dove – ha spiegato Coldiretti Veneto – sopra i mille metri è sceso un metro di neve. Molti gli operatori agricoli che si sono mobilitati con trattori e altri mezzi per sgomberare strade a Cortina e in tutta la parte alta della provincia. In pianura i fiume sono sotto osservazione in particolare il Bacchiglione a Vicenza. “Siamo di fronte – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione ed il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al Maltempo che nelle campagne ha provocato danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti“.