E’ una notte di maltempo estremo in tutt’Italia: le ultime immagini satellitari mostrano un’incredibile Squall-Line di mille chilometri, dalle isole Egadi alle Dolomiti. E’ una linea di temporali, tra l’altro in formazione “V-Shaped” tra le più pericolose in assoluto, che sta determinando fenomeni estremi in tutto il Paese. Lo scirocco soffia impetuoso in tutto il Paese, compresa Roma. Nella capitale abbiamo raffiche a 60km/h in centro città e una temperatura di +17°C in piena notte, molto alta rispetto a questo periodo dell’anno. Ma fa caldissimo ovunque, dal Sud al Nord/Est: quando mezzanotte è passata da ormai dieci minuti, la colonnina di mercurio segna +19°C a Reggio Calabria, +18°C a Terracina, +16°C a Trieste, Monfalcone e Pordenone, +15°C a Venezia, Treviso e Conegliano, +14°C a Padova e Udine, +13°C a Belluno.
Oltre alla squall-line temporalesca sul mar Tirreno e fino al Nord/Est, sono in atto forti piogge pre-frontali nelle zone joniche di Calabria e Sicilia, dove nel pomeriggio di ieri s’è anche abbattuto un tornado nella locride. Sta diluviando sull’Etna, anche ad alta quota. Sono caduti nelle ultime ore ben 59mm di pioggia al Rifugio Citelli, situato a 1.750 metri sull’Etna dove la temperatura è di +6°C in piena notte. Sul vulcano siciliano si sta sciogliendo anche la neve caduta nei giorni scorsi, anche oltre i duemila metri di altitudine, mentre i temporali più forti stanno colpendo la Valle d’Agrò. Sono infatti caduti 180mm di pioggia a Tripi, 54mm a Falcone, 50mm a Linguaglossa, 43mm a Terme Vigliatore, 31mm a Barcellona Pozzo di Gotto. Nella vicina Calabria abbiamo, in Aspromonte, 83mm a Molochio, 70mm a Platì e 45mm a Cittanova, mentre in Sila spiccano i 70mm di Cotronei. Anche qui si tratta di precipitazioni orografiche, determinate dall’effetto “stau” e dai temporali che si incanalano nelle vallate sottovento ai flussi perturbati provenienti dal mar Jonio, come vere e proprie ondate di nubifragi.
La situazione più critica, in ogni caso, è quella del Nord/Est. Tra Friuli Venezia Giulia e Veneto giungono testimonianze drammatiche. Nell’Agordino e nel Zoldano i residenti parlano di un “bis di Vaia“, la tempesta che a fine ottobre 2018 ha devastato il Triveneto provocando 8 morti e sradicando milioni di alberi sulle Dolomiti e sulle Prealpi venete. Sono le stesse aree colpite in queste ore da piogge torrenziali e venti impetuosi. Blackout in atto da ore per almeno 4.500 utenze elettriche tra Agordo, Zoldo, Alleghe, Misurina, Nevegal Castion, Pescul, Longarone, Trichiana, Feltre Mugnai e Saviner. A causa dello scirocco, la quota neve è schizzata in alto, oltre i 1.500 metri, dove sta cadendo abbondantissima. La situazione è molto pesante. Fino al momento sono caduti 484mm di pioggia a Barcis, 412mm a Lesis, 402mm al lago di Cà Selva, 394mm a Chievolis, 388mm a Prescudin, 384mm a Malga Valine, 365mm a Tambre, 342mm a Tolmezzo, 340mm a Piancavallo, 309mm ad Enemonzo, 242mm a Fonzaso, 239mm a Tonadico, 240mm a Taibon Agordino, 237mm a Gallio. Purtroppo il maltempo continuerà per tutta la giornata di domenica, quando i fenomeni estremi si estenderanno anche a gran parte del Centro/Sud fin qui risparmiato da questa perturbazione eccezion fatta per le isolate aree joniche dell’estremo Sud colpite dai primi fenomeni meteo estremi nelle ultime ore del pomeriggio-sera di sabato. Di seguito le pagine per monitorare la situazione in tempo reale ecco le immagini di radar, satelliti e fulminazioni in diretta: