Una forte mareggiata e venti fino 90 km/h hanno colpito nelle scorse ore la zona di Fiumicino: questa mattina l’area nei pressi del vecchio faro si presenta invasa da rifiuti di ogni tipo e detriti, sparsi sia sulle scogliere che sulla strada di accesso che, in diversi punti, si presenta sollevata e con l’asfalto danneggiato. Allagati anche diversi tratti.
L’area del porticciolo e delle barche non però hanno subito danni.
Rifiuti, detriti e tronchi, trasportati dalla furia delle onde, si vanno dunque ad accatastare a quella della mareggiata di 20 giorni fa.
Stabilimenti e ristoranti del Lungomare della Salute a Fiumicino sono stati inghiottiti dall’acqua. ‘‘La situazione è sempre più preoccupante – spiega Massimiliano Mazzuca, presidente dell’associazione Lungomare della Salute di Fiumicino, che rappresenta ristoranti, bar e stabilimenti del lungomare – Le scogliere hanno ceduto ormai da anni, ogni mareggiata diventa un incubo per le strutture che vengono invase dall’acqua con ingentissimi danni. Basterebbe dare uno sguardo alle immagini che stanno inviando i nostri associati, si vedono ristoranti con un metro d’acqua, sono andati in cortocircuito frigoriferi e sistemi elettrici. È una situazione allucinante, viene da piangere”. “Siamo in piena emergenza Covid, provati dalle misure restrittive che hanno inciso fortemente su un comparto che rappresentava uno dei cardini dell’economia comunale. Questa mareggiata è un colpo importante sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello morale – prosegue Mazzuca – Chiediamo all’amministrazione comunale e regionale un immediato tavolo di confronto con gli operatori di tutto il settore del nostro Comune e di decretare lo stato di calamità naturale con il quale poi poter stanziare immediatamente i fondi per la messa in sicurezza del lungomare e i risarcimenti per le strutture colpite da questa mareggiata. I ristori messi in campo non sono sufficienti nemmeno a pagare due bollette della luce. Se davvero si vuole salvare un comparto che paga fior di tasse e dà lavoro a migliaia di persone qui a Fiumicino tra diretto e indotto allora bisogna davvero mettersi seduti dietro un tavolo e capire come e se ripartire”.
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