Questa mattina non si è rinnovato il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. Ad annunciarlo era stato l’abate della cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, Vincenzo De Gregorio, al termine della messa celebrata alle 9, dopo aver preso dalla cappella la teca con il sangue del santo patrono. Il prodigio era comunque atteso nella giornata di oggi, 16 dicembre, ultima delle tre date nelle quali tradizionalmente si ripete, anche se non così seguita come quella canonica del 19 settembre, data in cui quest’anno il ‘miracolo’ si era verificato. Alle 12 la teca era stata riportata nella Cappella del tesoro, per essere poi ripresa alle 16:30, mentre alle 18.30 sarà celebrata un’altra messa.
E intanto anche alle 16 il miracolo non è avvenuto. La città di Napoli è in apprensione per il mancato scioglimento del sangue di San Gennaro. Il miracolo incompiuto, secondo i napoletani, non è di favorevole auspicio per la città e per i partenopei. Il prodigio, infine, non si è verificato neanche alle 18:30.
Il ‘miracolo’ del sangue liquefatto di San Gennaro si ripete, secondo tradizione, il 19 settembre, giorno del martirio del patrono di Napoli, il 16 dicembre (anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando si dice che il santo riuscì fermò la lava alle porte della città) e il sabato precedente la prima domenica di maggio, data della traslazione del corpo. Ma come è noto non sempre la liquefazione avviene, oppure avviene in ritardo o in anticipo, rispetto al momento della processione. La mancata liquefazione viene considerata un segno infausto.
Nel settembre del 1939 e del 1940, in corrispondenza con l’inizio della seconda guerra mondiale e dell’entrata nel conflitto dell’Italia, il sangue non si era sciolto; nel settembre del 1943, data dell’occupazione nazista, nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli e nel settembre del 1980, anno del terremoto in Irpinia, il sangue non si sciolse. Tutte date drammatiche. E anche nei secoli scorsi, gli anni in cui il miracolo non è avvenuto sono coincisi spesso con assedi, eruzioni e pestilenze. Coincidenze? Forse, ma nel dubbio meglio ‘mettersi al riparo’ e sperare nella liquefazione.