Una casa scavata a Nazareth, in Israele, sarebbe secondo gli archeologi la casa d’infanzia di Gesù. A sostenere questa tesi è in particolare il professor Ken Dark, dell’Università di Reading, che ha trascorso gli ultimi 14 anni a studiare i resti dell’abitazione del I secolo, posta sotto un moderno convento. Secondo Dark le rovine furono suggerite per la prima volta come la casa di Gesù, Maria e Giuseppe, nel XIX secolo. Tuttavia, l’idea fu respinta dagli archeologi negli anni ’30. Il sito è rimasto in gran parte dimenticato da allora, fino a quando il prof. Dark ha lanciato un progetto nel 2006 per riprendere le analisi sul sito. “Non sono andato a Nazareth per trovare la casa di Gesù – ha detto –, in realtà stavo studiando la storia della città come centro di pellegrinaggio cristiano bizantino e dunque nessuno avrebbe potuto essere più sorpreso di me nello scoprire che quella era proprio quella casa di Gesù”.
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Il lavoro svolto dall’archeologo ha identificato la casa come risalente al I secolo e rivela che l’edificio è stato scolpito in una collina rocciosa. Chiunque abbia costruito la casa aveva un’eccellente conoscenza della lavorazione della pietra, il genere di cose che ci si aspetta da qualcuno che sarebbe stato chiamato all’epoca tekton, ovvero l’antica parola, quasi sinonimo di artigiano, usata per riferirsi a Giuseppe nella Bibbia.