E’ proprio di queste ore il tentativo, da parte dei rappresentanti di categoria degli impianti sciistici, alberghieri montani, di raggiungere un compromesso con il governo per cercare di tenere in qualche modo aperto gli impianti sciistici durante le festività natalizie. Con buona probabilità il tentativo potrebbe essere vano dato l’orientamento del governo a tenere chiusi gli impianti. Naturalmente si tratta di scelte difficili, dato il momento del tutto peculiare, ma la probabile chiusura saprà ancor più di beffa in vista di quanto accadrà nei prossimi giorni in termini di precipitazioni nevose. A iniziare da domani, venerdì, e per tutto il fine settimana, poi ancora oltre, ma in questa sede ci limitiamo agli effetti entro il weekend, arriveranno intensi fronti atlantici in un corridoio perturbato di matrice nord-oceanica, i quali si avventeranno in maniera particolare sui settori alpini e prealpini un po’ tutti, arrecando intense precipitazioni nevose con accumuli impressionanti.
Nelle prime battute del peggioramento, soprattutto nella giornata di domani, venerdì, le perturbazioni atlantiche, mediamente abbastanza miti per via della loro componente meridionale, sovrasteranno un substrato ancora abbastanza freddo, in particolare sulle regioni di Nord Ovest, quindi con nevicate che si porteranno ancora a quote basse, localmente anche in pianura. Successivamente, dalla notte su sabato e poi per gran parte del fine settimana, le temperature tenderanno ad aumentare, con quota neve che andrà collocandosi intorno ai 1.300/1.500 m sulle Alpi centro-orientali, dove le nevicate saranno davvero intense e continue, magari a quote più basse sulle Alpi occidentali e al nordovest, intorno ai 700/1.000 m, tuttavia su questi settori le nevicate potrebbero essere scarse. Nella mappa allegata, abbiamo rappresentato, a scala di colori, le aree più interessate dalle nevicate. Sui settori pianeggianti del Piemonte, entro venerdì sera potranno cumularsi anche 5/10 cm diffusamente, ma localmente fino a 15/20 cm, soprattutto tra Cuneese, Alessandrino meridionale e anche settori meridionali dell’Astigiano. Possibile accumulo di qualche cm anche a Torino. Naturalmente sulle colline e poi a quote via via più alte gli accumuli, entro venerdì sera, saranno già consistenti, intorno ai 30/40 cm. A seguire, abbiamo già rilevato che le precipitazioni più importanti e intense riguarderanno le Alpi lombarde poi verso quelle centro-orientali, meno le Alpi occidentali. Infatti, dalle Alpi Lepontine, Retiche, Orobie, Prealpi Lombarde e verso le Alpi Atesine, Dolomiti, Prealpi Venete, Alpi e Prealpi Carniche, sarà un susseguirsi pressoché continuo per tutto il weekend di bufere nevose, con apporti in termini di accumuli al suolo che, entro domenica sera, saranno diffusamente intorno al metro/metro e mezzo ma spesso anche 2 m e fino a 3 m. In particolare, accumuli più cospicui fino a 2 m sono attesi su tutte le Alpi Centrali, Retiche, Orobie, Lombarde, sulle Prealpi Venete, Dolomiti Alpi e Prealpi Carniche. Su questi ultimi settori in particolare tra le Dolomiti centro-orientali e le Alpi e le Prealpi Carniche, gli accumuli oltre i 1600/1800 m potrebbero essere anche nell’ordine di 3 m e oltre. La quota media a partire dalla quale potranno aversi gli accumuli citati più consistenti sarà intorno ai 1300/1500 m, un po’ più alta sulle Alpi orientali, per via di un aumento termico leggermente più consistente tra sabato notte e domenica.
Di seguito le pagine per monitorare la situazione in tempo reale ecco le immagini di radar, satelliti e fulminazioni in diretta: