Complessivamente, l’incidenza in Italia rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia di SARS-CoV-2 e’ ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessita’ di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festivita’ natalizie. E’ quanto emerge dalla bozza del monitoraggio dell’ISS.
Lieve aumento generale del rischio, con la maggior parte delle Regioni/PPAA a livello Moderato o Alto. In particolare, 5 Regioni (Liguria, Marche, Puglia, Umbria e Veneto) sono classificate a rischio Alto. Dodici Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato, di cui 4 (Emilia-Romagna, Molise, PA Trento e Valle d’Aosta) hanno una probabilita’ elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilita’. Quattro Regioni sono classificate a rischio Basso. La Regione Veneto ha un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2 e si colloca per la terza settimana consecutiva a rischio alto con una incidenza estremamente elevata. Questo desta particolare preoccupazione, pertanto nuovamente si esorta ad applicare con urgenza le misure previste per questo livello di rischio nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”.
Nella maggior parte delle Regioni e nelle province autonome resta un impatto elevato dell’epidemia in particolare dovuto ad un sovraccarico dei servizi assistenziali. 13 Regioni e PA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o in terapia intensiva. Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva supera ancora le soglie critiche di occupazione. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva e’ in diminuzione da 3.003 (15/12/2020) a 2.731 (21/12/2020), diminuiti anche i ricoveri in area medica, da 27.342 (15/12/2020) a 25.145 (21/12/2020).
Sebbene ci sia un calo dell’incidenza negli ultimi 14 giorni (329,53 per 100.000 abitanti nel periodo 7-20 dicembre contro 374,81 per 100,000 abitanti tra il 30 novembre e il 13 dicembre) “il valore e’ ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”. L’Approccio ha mostrato i primi segni di criticita’ quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni. Attualmente l’incidenza nei 7 giorni 14-20/12 aggiornata al 22 dicembre e’ pari a 157.01 per 100.000 abitanti.
Le festivita’ e l’aumentata mobilita’ e interazione interpersonale potrebbero aumentare i contagi con una appesantimento sui servizi sanitari. Si conferma pertanto la necessita’ di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu’ possibile.