Da oggi, nuovo cambio di colori, in diverse regioni italiane, sul fronte della lotta al SARS-CoV-2.
Dopo il provvedimento del Ministro della Salute, Roberto Speranza, in Italia non ci sono più regioni “rosse” (rischio alto), ma soltanto regioni arancioni (rischio medio) e gialle (rischio basso).
La situazione, in questa seconda ondata, è dunque in deciso miglioramento, ma, ovviamente, è fondamentale, anche in questa fase, non abbassare la guardia. Gli esperti raccomandano prudenza e attenzione, anche per evitare eventuali nuovi focolai e e scongiurare il rischio di una terza ondata di contagi.
Italia a colori: quali sono le zone gialle e arancioni
Le zone rosse sono passate prima da 8 a 5, poi soltanto ad una, e da oggi nessuna regione e contrassegnata da questo colore: oltre a Lombardia, Piemonte e Calabria, anche Campania, Toscana, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta e infine l’Abruzzo (da rosso ad arancione per decisione del governatore Marsilio, poi da arancione a rosso per decisione del tar, da oggi nuovamente arancione con l’ordinanza del ministro), registrano un alleggerimento delle massime restrizioni per cercare di frenare i nuovi contagi.
Per effetto della nuova ordinanza, quindi, le regioni rosse sono 0, 4 le regioni arancioni (e una provincia autonoma) e 15 le regioni gialle (e una provincia autonoma). I dettaglio:
- ZONA GIALLA: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Puglia, Umbria, Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Basilicata, Calabria.
- ZONA ARANCIONE: Campania, Toscana, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta, Abruzzo.
- ZONA ROSSA: nessuna regione.
La situazione potrebbe cambiare nei prossimi giorni, virando verso un Paese quasi completamente “giallo”: si ricordi che la classificazione discende dalla valutazione di una serie di parametri che aiutano gli esperti a valutare i diversi fattori di rischio in ogni regione.
Italia a colori, cosa si può e non si può fare
Le regole stabilite dal DPCM variano da regione a regione, a secondo dell’indice di rischio, ma alcuni servizi sono garantiti in tutto il Paese, altri limitati da zona a zona. A partire da oggi si attenuano le restrizioni previste per le Regioni in zona gialla: vietato perciò circolare dalle 22 alle 5 del mattino anche all’interno del proprio comune. Le eccezioni sono rappresentate da motivi di lavoro, necessità e salute e vanno documentate con l’autocertificazione. E’ consentito spostarsi in un’altra regione in zona gialla, mentre sono necessarie ragioni specifiche per raggiungere le altre. Vietati inoltre gli spostamenti in altre regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e vietati gli spostamenti dalle ore 22 del 31 dicembre alle ore 7 del 1 gennaio. A scuola, didattica a distanza per le superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. I bar e i ristoranti saranno aperti fino alle 18. L’asporto è consentito fino alle 22, non ci sono restrizioni per la consegna a domicilio. I centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacia, parafarmacie, punti vendita di beni alimentari, tabaccherie ed edicole. Restano chiuse piscine, palestre, teatri e cinema. Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione del trasporto scolastico. Saracinesche giù per sale giochi, sale scommesse, sale bingo e slot machine. Attività ferme anche nei bar e nelle tabaccherie.
Per quanto riguarda le festività natalizie, infine, il DPCM in vigore dal 4 dicembre scorso impone un’altra serie di restrizioni, in particolare relativamente alle festività.
Il DPCM del 3 novembre, in vigore da 4 dicembre 2020 fino al 15 gennaio 2021
Al fine di scongiurare una nuova impennata della curva del contagio, per il periodo natalizio il nuovo DPCM ha introdotto ulteriori restrizioni anche nelle aree gialle.
Di seguito le principali misure in particolare per il periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Spostamenti
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti tra Regioni diverse e da/per le Province autonome di Trento e Bolzano, anche per raggiungere le seconde case.
Nei giorni 25 e 26 dicembre e primo gennaio sono vietati su tutto il territorio nazionale anche gli spostamenti tra Comuni.
Su tutto il territorio nazionale resta il divieto di spostarsi dalle ore 22 alle ore 5.
Il 31 dicembre questo divieto è esteso dalle ore 22 alle ore 7 del mattino del primo gennaio.
Saranno sempre consentiti (anche nelle ore notturne) gli spostamenti per esigenze lavorative, necessità o per motivi di salute. Nei casi di necessità rientra anche la possibilità di prestare assistenza a persone non autosufficienti.
In ogni caso, è sempre consentito il rientro nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. Ciò permetterà, ad esempio, il ricongiungimento di coppie che sono lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza nella medesima abitazione.
Rientri dall’estero
Gli italiani che si troveranno all’estero per turismo tra il 21 dicembre e 6 gennaio, al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena.
La quarantena è prevista anche per i turisti stranieri in arrivo in Italia nello stesso periodo.
Inoltre, dovrà sottoporsi a quarantena chi entrerà in Italia dal 7 al 15 gennaio, avendo soggiornato o transitato in altri Paesi, per turismo, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio.
Impianti sciistici e crociere
Gli impianti per sciatori amatoriali resteranno chiusi dal 4 dicembre e fino al 6 gennaio.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono sospese tutte le crociere in partenza, scalo o arrivo in porti italiani.
Scuola
Dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado.
In questa prima fase, in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza almeno per il 75% degli studenti.
Ristorazione
Nell’area gialla bar, ristoranti e pizzerie resteranno aperti (anche nei giorni festivi) con consumo al tavolo dalle ore 5 alle ore 18. Ogni tavolo potrà ospitare al massimo 4 persone se non tutte conviventi. Dopo le ore 18 è vietato consumare cibo e bevande nei locali o per strada. Dalle ore 18 alle ore 22 è consentito l’asporto, mentre la consegna a domicilio è sempre possibile.
Nelle aree arancione e rossa le attività di ristorazione sono aperte dalle ore 5 alle ore 22 solo per l’asporto, mentre la consegna a domicilio è sempre consentita.
Alberghi
Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia, ma la vigilia di capodanno, il 31 sera, non sarà possibile organizzare veglioni e cene. Di conseguenza i ristoranti dei degli alberghi chiuderanno alle 18 e dopo quell’ora sarà possibile solo il servizio in camera.
Negozi e centri commerciali
Dal 4 dicembre al 6 gennaio, i negozi potranno rimanere aperti fino alle ore 21. In area rossa, resteranno comunque in vigore le limitazioni alle tipologie di prodotti vendibili già previste.
Dal 4 dicembre al 15 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi, nei centri e parchi commerciali saranno aperti solo alimentari, farmacie e parafarmacie, sanitarie, tabacchi, edicole e vivai.