SARS-CoV-2, scoperto il possibile responsabile delle reazioni allergiche al vaccino Pfizer: è un composto presente in alcuni farmaci

La responsabile delle reazioni allergiche potrebbe essere una sostanza mai utilizzata finora nei vaccini, il glicole polietilenico (PEG), contenuta anche nel vaccino di Moderna
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Il vaccino contro SARS-CoV-2 sviluppato da Pfizer-BioNTech è stato il primo ad essere somministrato negli Stati Uniti e nel Regno Unito nella lotta alla pandemia ed è lo stesso approvato dall’Europa. Ma ad attirare l’attenzione della comunità scientifica sono state alcune serie reazioni allergiche che il siero ha provocato in operatori sanitari britannici e americani. Le prime reazioni allergiche sono state segnalate in 8 persone nelle scorse 2 settimane e ora potrebbe esserne stata svelata la causa: la responsabile potrebbe essere una sostanza mai utilizzata finora nei vaccini, il glicole polietilenico (PEG), contenuta anche nel vaccino di Moderna, di cui ieri, 21 dicembre, è stata somministrata la prima dose negli USA.

La notizia e’ stata accolta da alcuni con scetticismo, ma il Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) sta esaminando seriamente il problema in collaborazione con la Fda (Food and drug administration), come segnala il sito della rivista Science. Il Peg e’ usato per ‘impacchettare’ l’Rna messaggero, l’ingrediente principale del vaccino. Mai usato in un vaccino approvato, si trova invece in molti prodotti di uso quotidiano, come dentifrici, shampoo e solventi, e’ stato usato per decenni come lassativo e si trova in molti farmaci che in alcune occasioni hanno causato reazioni anafilattiche. Secondo alcuni allergologi e immunologi un piccolo numero di persone, gia’ esposte a questo composto, potrebbe avere alti livelli di anticorpi anti-Peg, il che li mette a rischio di reazioni allergiche al vaccino. Altri sono invece scettici su questa ipotesi, perche’ le quantita’ di Peg nel vaccino sono molto inferiori a quelle presenti nei farmaci.

Ma il Niaid e’ preoccupato, tanto da aver organizzato diversi incontri la settimana scorsa con rappresentanti di Pfizer, Moderna, Fda e ricercatori e medici indipendenti. Ha inoltre organizzato uno studio con l’Fda per analizzare la risposta al vaccino delle persone con alti livelli di anticorpi anti-Peg o che hanno avuto gravi reazioni allergiche a farmaci o vaccini prima. Pfizer ha gia’ attivato un follow up e raccomanda che siano sempre disponibili farmaci e supervisione medica nel caso si sviluppi una reazione allergica al vaccino. Fino al 19 dicembre scorso, gli USA hanno registrato 6 casi di reazioni anafilattiche tra 272.001 persone che hanno ricevuto il vaccino, secondo i dati comunicati ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), e 2 nel Regno Unito. Nelle sperimentazioni delle due aziende farmaceutiche sui vaccini finora sono state escluse le persone con allergie ai componenti dei vaccini e chi aveva gia’ avuto gravi reazioni ad altri vaccini.

In un documento di settembre i ricercatori di Biontech avevano prosposto un’alternativa al Peg per il rilascio di micro Rna, anche se la vicepresidente Katalin Kariko ha detto che “sulla base delle attuali conoscenze, il rischio e’ molto basso”. Le linee guida dei Cdc raccomandano di non somministrare i due vaccini di Pfizer e Moderna a chi ha avuto gravi reazioni allergiche ai componenti del vaccino, mentre per chi ha avuto reazioni gravi ad altri vaccini o farmaci iniettabili vanno valutati i rischi e i benefici del vaccino anti-Covid. Chi e’ ad alto rischio di reazioni anafilattica deve rimanere almeno 30 minuti nello studio medico dopo l’iniezione.

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